Uffizi, record nazionale di visitatori. E stranieri nuovamente in fila

Sono stati il luogo della cultura più visitato, domenica primo maggio, in tutto il Bel Paese. Nessun problema per le mascherine, il cui obbligo permane all'interno dei musei

Uffizi

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Firenze, 2 maggio 2022 - Tanti europei e anche americani. Primo Maggio di ripartenza vera del turismo per Firenze. Cartina tornasole in tal senso sono le Gallerie degli Uffizi, il luogo della cultura più visitato, ieri, in tutto il Bel Paese. I numeri parlano chiaro: gli Uffizi hanno registrato 23.594 presenze. Al secondo posto troviamo il parco archeologico di Pompei, scelto da 21.995 persone. Medaglia di bronzo in questa classifica culturale fornita dal ministro della cultura Franceschini troviamo il Palazzo Reale di Napoli, a quota 6610.

Ieri il centro brulicava di turisti, ma anche di tanti fiorentini, che hanno approfittato della bella giornata per godersi le bellezze della propria città, finalmente tornata viva dopo i tristissimi mesi di chiusure. Agli Uffizi, dicevamo, tanti stranieri a far la coda, sempre stata ordinata. Nessun problema anche sul fronte delle mascherine. Da ieri sono cadute molte restrizioni, ma in diversi ambienti chiusi, quali i musei, vanno mantenute. “Nessuna difficoltà in tal senso”, dicono dalle Gallerie. Insomma, una giornata positiva, che fa ben sperare per i mesi a venire (anche se il complicatissimo scenario internazionale preoccupa sempre più).

Nel frattempo, entra nella collezione degli Uffizi un raro busto di gentildonna dello scultore ottocentesco toscano Giacomo Giovanni Papini. L'opera è stata acquistata dallo Stato per il museo e arricchirà la raccolta di sculture della Galleria di Arte Moderna di Palazzo Pitti. L'opera è firmata e datata 'G G Papini 1875' ed è uno dei pochi esemplari noti della limitata produzione di Papini, notevole figura di artista molto affermato in ambito nazionale e internazionale al suo tempo, ma purtroppo, in seguito alla sua morte, spiega il museo, «non sufficientemente valorizzato dalla storiografia ufficiale» mentre «testimonianza del notevole successo e riconoscimento internazionale riscosso dalla sua produzione artistica, è la sua presenza all'Esposizione Universale di Parigi del 1878». È in tale contesto che viene esposta la sua statua in gesso di Cleopatra vestita da Venere o da Iside «che va incontro ad Antonio, console romano, onde scolparsi ed innamorarlo, al prezzo di 27.000 lire, somma all'epoca assai rilevante, per l'esecuzione in marmo dell'opera». Tuttavia, nonostante la notorietà e i riconoscimenti ufficiali, dopo la sua scomparsa la figura di Papini fu relegata ai margini della vita artistica italiana. L'opera è in ottimo stato di conservazione e rivela una pregevole e minuziosa esecuzione in particolare nei dettagli dell'abito.

 

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