Ucraina, da Firenze appello per la pace e i sindaci lanciano sit-in

"Nei nostri territori vivono più di 2330 ucraini, più di 800 russi e di 100 bielorussi. Facciamo nostra la loro angoscia e chiediamo a tutti di non credere alla presunta forza risolutiva della guerra"

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Scandicci (Firenze), 24 febbraio 2022 - Stasera alle 19 si svolgerà un presidio per la pace, in piazza della Resistenza a Scandicci. L’attacco russo all’Ucraina ha subito mobilitato la politica locale e scosso la cittadinanza, che sui social ha sottolineato la necessità di dire stop alle armi. Subito. “Vi scongiuriamo. Fermatevi”, è la richiesta che arriva nell’appello sottoscritto da tutti i sindaci della Città Metropolitana di Firenze. "C'è sempre lo spazio per una trattativa se davvero lo si vuole aprire. Se si ha a cuore la vita dei figli degli altri come dei propri - perché né gli uni né gli altri sono invulnerabili - si è sempre in tempo a fermarsi. La risposta non è mai nella guerra, nell'attacco armato, nell'illusione di poter dirigere i conflitti come da una cabina di regia che ci porta sullo schermo un terribile spettacolo visto dall'alto, ma senza entrare nella carne, nel cuore, nella mente delle persone”.

E ancora: “Come Sindaci della Città Metropolitana di Firenze ci rivolgiamo alle autorità russe perché sospendano l'invasione dell'Ucraina, un Paese che ha profonde ferite nella sua storia, e i bombardamenti. Tutti si fermino in presenza di gesti di buona volontà e ascolto. Una grande potenza che si è sentita umiliata dall'aggressività di una parte del mondo che ha puntato ad arricchirsi anche su di lei e ancora di più dopo il 1989 e la fine dell'Unione Sovietica, rischia ora di dissipare un capitale di cultura, amicizia, rispetto che ha sempre legato l'Italia alla Russia e all'Est europeo. Per noi Russia e Ucraina sono Europa e c'è bisogno di tutti per fermare un'involuzione legata ovunque all'accaparramento del risorse e delle fonti energetiche, con disprezzo per la vita umana. Non sarà un'altra guerra a risolverla, semmai l'approfondirà. I problemi tra Russia e Ucraina e il loro rapporto con l'Occidente si è aggravato negli ultimi anni nell'insensibilità generale - bisogna riconoscerlo - ma si può tornare sui propri passi dando prospettiva a tutti. Nei nostri territori vivono più di 2330 ucraini, più di 800 russi e di 100 bielorussi. Vivono con noi, molti e molte di loro aiutano i nostri anziani, altri si sono inseriti in tante altre attività delle nostre comunità. Facciamo nostra la loro angoscia e chiediamo a tutti di non credere alla presunta forza risolutiva della guerra. Da queste nostre città, in questi giorni impegnate a dare un futuro pacifico al Mediterraneo, scongiuriamo di abbassare le armi, di non avvelenare la terra, di fare respirare i cieli, di sentire il pianto dei bambini, di salvare tutti".