Ucraina, Gelmini: "Accoglienza profughi, 350 milioni per gli enti locali"

Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, intervenuta in videoconferenza, in occasione dell'assemblea nazionale di Ali che si sta svolgendo a Firenze

Camera di Commercio "Toccare l'Italia che cambia", assemblea annuale di ALI

Camera di Commercio "Toccare l'Italia che cambia", assemblea annuale di ALI

Firenze, 25 marzo 2022 - Uno stanziamento da 350 milioni per gli enti locali nell'ambito dell'accoglienza alla popolazione ucraina in fuga dalla guerra. Questo emerge dalle due giornate (24 e 25 marzo) dell'assemblea nazionale di Ali Autonomie che si sono svolte alla Camera di Commercio di Firenze. A parlare dell'aspetto economico dell'accoglienza il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Maria Stella Gelmini. La due giorni rappresenta un appuntamento rilevante dove i sindaci si confrontano e discutono di città e territori, di progetti e linee strategiche da seguire per attuare la ripartenza.È stata l'occasione di confronto per ragionare su riforme democratiche, sociali, fiscali. 

La due giorni ha visto susseguirsi gli interventi di numerosi sindaci e rappresentanti delle Istituzioni: oltre al ministro Gelmini, Nicola Zingaretti Presidente regione Lazio,  il Presidente della regione Toscana Eugenio Giani, il Presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano FedrigaGiorgio Gori sindaco di Bergamo, l'europarlamentare Simona Bonafè, Matteo Biffoni sindaco di Prato, il presidente di Autonomie Locali Italiane Matteo Ricci, Massimo D'Alema in qualità di presidente della Fondazione Italianieuropei. la giornata odierna è stata moderata dalla Direttrice del quotidiano La Nazione, Agnese Pini.  

Maria Stella Gelmini, intervenuta  in videoconferenza si è espressa sul tema dell'accoglienza dei profughi ucraini e sulla difficoltà che vivono i comuni nella gestione di un'emergenza umanitaria di questa portata: "Molta di questa fatica è sulle spalle dei Comuni e delle Regioni, e stiamo provando con il ministro Lamorgese anche a capire come si può fare la distribuzione di questi profughi nelle diverse regioni, in modo da non sovraccaricarne alcune. Questo lavoro di distribuzione, non è facile perché molti arrivano qua avendo dei collegamenti, dei parenti, delle persone con le quali sono in contatto, e quindi non c'è una pianificazione degli ingressi e una distribuzione equilibrata all'interno delle regioni".

Per Gelmini dunque, "ci sono regioni come per esempio l'Emilia Romagna, la Lombardia e il Lazio, che hanno numeri di profughi piuttosto ingenti, e questo mette sotto stress i servizi sociali. Quello che ci siamo dati come metodo, anche interloquendo ovviamente con il direttore della Protezione Civile Curcio e con i ministeri competenti oltre che con la Conferenza Stato-Regioni, è di fare un punto a settimana e di procedere nella distribuzione delle risorse, ma anche nel monitoraggio dell'andamento di quest'esperienza che è un'esperienza nuova". 

I fondi stanziati per l'accoglienza

Sul tema dei fondi stanziati e sull'esodo sempre il Ministro: "Questo è un esodo particolare, di gente che scappa dalla guerra ed è costretta a venire nel nostro Paese per fatti contingenti. E si tratta per lo più di donne, anziani, minori e minori non accompagnati. Nell'ultimo decreto abbiamo stanziato 350 milioni di euro, una parte dei quali è destinata alle Regioni, una parte ai Comuni. Col ministro Bianchi dobbiamo anche pensare all'integrazione scolastica di questi ragazzi". Ha poi continuato: "Le difficoltà sono legate da un lato alla lingua, e quindi alla ricerca di mediatori culturali, linguistici. Ieri sono stata a Cerchio, in Abruzzo, un piccolo Comune nel quale sono giunti 45 bambini, alcuni da un orfanotrofio. Ho visto la generosità, la spontaneità, la capacità degli alpini, della Croce Rossa, del sindaco di fare fronte all'emergenza. Ma mi domando quanto lo spontaneismo possa bastare. Dobbiamo mettere a punto un modello di accoglienza e integrazione", ha proseguito.

Sul fronte sanitario, Gelmini ha aggiunto: "Molti di questi bambini non hanno l'esavalente, e dobbiamo garantire loro le stesse vaccinazioni che hanno i bambini italiani. Il fronte dell'accoglienza tocca gli ambiti più diversi". Il Ministro ha, inoltre, espresso apprezzamento per la campagna 'Adotta un Comune' lanciata da Ali per sostenere le città ucraine. "Siamo consapevoli che è solo attraverso questa sinergia, questa leale collaborazione - ha detto - che possiamo far fronte ad un flusso migratorio che ancora oggi non siamo in grado di quantificare per quello che sarà il futuro".

La richiesta di aiuto al Governo

Questa la richiesta di Ricci "Il governo ci aiuti nell'operazione 'Comune adotta Comune' e istituisca un fondo speciale da dare subito ai comuni, per le famiglie che accolgono i profughi. "Lo scopo - ha ricordato Ricci- è quello di costruire un legame, che va dalla gestione dell'elergenza e accoglienza alla ricostruzione".

Il Pnrr e il sostegno a Draghi

Il ministro Gelmini nel corso del suo intervento all'assemblea nazionale Ali in corso a Firenze ha sostenuto draghi augurandosi che il caro energia abbia un fronte europeo di risoluzione comune: "Siamo di fronte a un cambio di agenda, il governo non vive su Marte", ma "sarebbe un errore stravolgere il Pnrr: l'Italia è chiamata a rispettare i tempi che l'Unione europea ci ha dato e deve correre su riforme strutturali. Se interrompessimo questo lavoro commetteremmo un errore e saremmo anche meno forti quando Draghi va in Europa a chiedere un tetto al prezzo del gas e una next generetion eu per l'energia". 

"La politica italiana - ha proseguito il ministro Gelmini - ha il dovere di sostenere il presidente Draghi in Europa, nella richiesta che il caro energia abbia un fronte europeo di risoluzione: non può essere un tema che affrontiamo solo a livello nazionale. Credo che la politica italiana debba far sentire la propria voce nella richiesta di un piano energetico europeo. Dopodiché il Pnrr deve andare avanti, deve andare avanti il lavoro straordinario che il Parlamento sta facendo in termini di riforme, deve andare avanti il lavoro dei Ministeri". 

Nel corso del suo intervento l'europarlamentare Simona Bonafè ha ribadito l'importanza del piano di ripresa: “NextGenerationEU deve diventare strumento strutturale per gli investimenti che serviranno per far fronte alle politiche energetiche e a quelle di cui avremo necessità per un’autonomia europea. Si è aperto un nuovo quadro geopolitico, come Europa dobbiamo decidere da che parte stare e sedere, da protagonisti, al tavolo dei grandi”