Uccise la sorella: "Incapace di intendere"

Signa, la perizia per Marco Cintelli che lo scorso settembre soffocò Carla durante una lite: "E’ incompatibile con il carcere"

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E’ stato dichiarato incapace di intendere e di volere Marco Cintelli, l’idraulico cinquantenne di Signa che lo scorso settembre avrebbe ucciso la sorella Carla al culmine di una lite per la casa di via Don Minzoni che i due fratelli avevano ereditato dai genitori.

Le conclusioni sono del perito Niccolò Trevisan, nominato dal gip Fabio Gugliotta per analizzare le condizioni mentali del 50enne signese. Con Trevisan, ha lavorato anche lo psicologo Marco Samorì, noto per aver seguito altri casi di grande interesse. Cintelli, difeso dall’avvocato Dario Fiorentino, era rappresentato dallo psichiatra Massimo Marchi, le cui conclusioni collimano con quelle del perito del tribunale e anche con l’equipe psichiatrica del carcere di Sollicciano.

Ed è proprio sul carcere che si concentra adesso l’attenzione. La perizia ha infatti fatto emergere, oltre alle problematiche dell’uomo, anche la sua condizione di incompatibilità con il regime di detenzione.

Alla luce della perizia, è stata subito formulata istanza di revoca della misura della custodia cautelare in carcere, sulla quale il giudice Gugliotta si è riservato: la decisione è attesa comunque entro la fine di questa settimana.

Nei prossimi giorni il Giudice potrebbe ordinare la scarcerazione di Cintelli e disporre, in attesa del processo, il suo ricovero in una struttura psichiatrica.

"Sono lieto dell’esito positivo della perizia psichiatrica. Del resto, sin da subito erano emersi elementi precisi sul disagio mentale del mio assistito - dichiara l’avvocato Fiorentino -. Confido, pertanto, che Marco Cintelli possa quanto prima essere preso in carico da una struttura sanitaria ove gli possano essere garantire le cure del caso. Le indagini sono in corso ed è prematuro anticipare valutazioni sul processo, ma non si può trascurare l’esito della perizia svolta nelle forme dell’incidente probatorio, che apre la strada ad un possibile risultato favorevole per il mio assistito".

ste.bro.

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