"Tutela sempre nostra priorità Ma c’è fiducia"

Rispettiamo la decisione presa dal giudice della udienza preliminare, ma riteniamo di non poterla condividere" commentò l’Opera di Santa Croce all’epoca del rinvio a giudizio. Ieri dopo le richieste di condanna avanzate dal rappresentante della pubblica accusa, l’Opera ha rilasciato una nota più articolata in cui si spiega che "l’Opera di Santa Croce è impegnata, con determinazione, nella missione secolare di tutelare e condividere il valore del complesso monumentale che costituisce un bene prezioso dell’umanità intera. Questo compito, sempre prioritario, è stato svolto con continuità, indicando, attraverso specifiche direttive, gli obiettivi da raggiungere e assegnando per la loro realizzazione ingenti risorse economiche.

"Prendiamo atto con rammarico - continua la nota – delle richieste presentate dall’accusa, e restiamo fiduciosi nell’esito del giudizio. Il tragico incidente avvenuto nell’ottobre 2017 all’interno della basilica resta un fatto assolutamente doloroso e, ancora una volta, l’Opera di Santa Croce non può che rinnovare la sua profonda e sincera vicinanza alla famiglia di Daniel Testor Schnell".

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