Pacchetti fantasma per viaggi da sogno. "Polinesia da incubo per colpa dell’agenzia"

Si allargano le dimensioni della truffa sui viaggi. Il racconto di un’altra coppia di giovani sposi: "Un danno da ventimila euro"

Polinesia, un sogno oggi addirittura Covid-free

Polinesia, un sogno oggi addirittura Covid-free

Firenze, 11 novembre 2019 -  Ci sono altre denunce, nei confronti dell’agenzia di viaggi di Firenze Nord. E il «buco» che il titolare dell’attività avrebbe accumulato ai danni di ignari clienti, si farebbe sempre più ampio fino a raggiungere cifre a cinque zeri.  Oltre ai carabinieri, indaga anche la guardia di finanza. Perché è alle fiamme gialle che un’altra coppia di giovani sposi si è rivolta, documentando, passo dopo passo, il viaggio di nozze incubo da cui sono tornati lo scorso 21 settembre.

Alla vacanza rovinata, si aggiunge, anche per loro, il danno economico: 20mila euro, tra il pagamento all’agenzia e quanto hanno dovuto sborsare per soggiornare e poi tornare dalla meta prescelta per quello che doveva essere il viaggio più bello della loro vita, in Polinesia.  Le nozze ad agosto, la partenza a settembre.  

«Abbiamo regolarmente versato gli acconti e poi abbiamo saldato alla vigilia della partenza – racconta il cliente dell’agenzia, 30 anni, medico –. Poi, mentre eravamo in viaggio di notte per Bologna, dove avremmo dovuto prendere il primo aereo, ci è arrivata una telefonata dell’agente, che ci diceva che il volo era stato cancellato e che ci avrebbe trovato un nuovo aereo da Firenze. Siamo quindi partiti da Peretola anche se poi abbiamo scoperto che il volo con cui dovevamo partire non era affatto cancellato e questo ci ha messo in allarme. Alla fine siamo comunque arrivati a Tahiti da San Francisco, ma giunti alla prima delle tre isole in cui avremmo dovuto soggiornare, sono cominciati i problemi. Nel resort che avevamo fissato, non c’era più la prenotazione, al suo posto una struttura inferiore di livello». Ma è dalla seconda isola che gli intoppi sono diventati dei veri e propri incubi. Anche l’altro resort, non era stato prenotato: l’agenzia, via whatsapp dall’Italia, addossava la responsabilità all’agente locale che avrebbe «fatto dei casini».

Alla coppia è stata promessa una nuova prenotazione, in un hotel extra lusso, ma quando è arrivato il momento di pagare il conto, l’agenzia non aveva coperto nulla. E così gli sposi, con tutti i problemi connessi al plafond delle carte di credito, si sono trovati a dover saldare un ulteriore conto da 6mila euro tramiti bonifici dall’Italia. Il tutto con continue telefonate in piena notte, visto che con l’Italia c’è un fuso orario di ben dodici ore, e inevitabili arrabbiature.  Ormai consapevoli di essere stati truffati, gli sposini hanno deciso di non raggiungere la terza isola programmata e hanno dovuto anche prenotarsi un nuovo volo di ritorno, dopo aver scoperto che i loro nomi non figuravano su quello che pensavano di prendere. Ma le sorprese, amare, non sono finite. Gli sposi hanno scoperto anche di essere in possesso di un’assicurazione medica fasulla, anch’essa regolarmente pagata. «In pratica, siamo anche transitati dagli Stati Uniti senza nessun tipo di copertura sanitaria», commenta il cliente.

L’agenzia che per altro vantava ottime recensioni e anche una vasta clientela, risulta attualmente in attività, anche se negli ultimi tempi chi si è recato a cercare il titolare, come si apprende anche da commenti sulla pagina Facebook dell’attività, oggi scomparsa, non è riuscito a trovarci il titolare. La coppia del viaggio in Polinesia, ha smesso di cercarlo e ha delegato un avvocato. Alla prima ingiunzione di rimborso, l’agente non ha risposto. Così hanno deciso di sporgere denuncia. E non sono gli unici.  

Stefano Brogioni © RIPRODUZIONE RISERVATA

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