Truffa da 120 milioni: "Ha rubato i bitcoin"

Chiuse le indagini sulla "Bitgrail", la piattaforma virtuale con sede a Signa in cui si verificò un maxi ammanco di valuta virtuale

Uno sportello negli Stati Uniti dove è possibile convertire in moneta la criptovaluta

Uno sportello negli Stati Uniti dove è possibile convertire in moneta la criptovaluta

Firenze, 30 aprile 2021 - Rischia il processo Francesco Firano, il titolare di una banca virtuale da cui sono spariti i ’Nano’, valuta virtuale scambiata sulla piattaforma, per un valore pari a 120 milioni di euro. I pm Sandro Cutrignelli e Fabio Di Vizio, hanno notificato al titolare della ’Bitgrail’, 35 anni, residente a Signa, l’avviso di conclusioni delle indagini: il prossimo passo della procura, sarà la richiesta di rinvio a giudizio per quella che gli inquirenti non hanno esitato a definire la truffa digitale più grande d’Europa. Sulle spalle di questo pioniere della finanza virtuale - che nello scorso dicembre è stato raggiunto dalla misura interdittiva riguardo alla professione, oggetto di approfondimenti anche da parte dell’Fbi - grava anche il fallimento della sua società. Fallimento che è legato ai fatti oggetto dell’inchiesta. Tutto ruota infatti intorno a un maxi ammanco che si verificò a cavallo tra il 2017 e il 2018 sulla piattaforma di Firano e che il gestore, a causa dell’ingente portata, non fu in grado di ripianare. Gli utenti, che avevano raggiunto quota 230mila, provenienti da tutto il mondo, si accorsero che dai propri wallet (portafogli) cominciava a mancare la criptovaluta che avevano acquistato e che stava acquisendo, in quel momento, valori a nove zeri. Per la procura, Firano non solo avrebbe omesso di ’’tappare la falla’’ per impedire la fuoriuscita dei bitcoin, ma avrebbe partecipato all’hackeraggio per poi cercare di cambiare, in soldi "veri", parte di quella criptovaluta che sarebbe uscita dalla cassaforte grazie a una falla nel sistema che dava un accredito doppio a chi prelevava. E la denuncia del furto agli inquirenti, non sarebbe stato che un tentativo di sviare le attenzioni su di lui. Ma Firano, noto on line con il nickname ’The Bomber’, non ci sta e contesta fermamente questa ricostruzione. "A causa di un controllo mancante – ci ha spiegato Firano – alcuni utenti sono riusciti a sottrarre oltre dieci milioni di ’Nano’. Il tribunale fallimentare ha stabilito che avrei dovuto occuparmi io di questo controllo mancante, io ho invece sempre sostenuto che fosse un problema della moneta e a conferma di ciò c’è il fatto che tutte le altre monete detenute dal mio exchange non hanno subito furti".  

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