Tre mesi senza Cig per 25 lavoratori della caffetteria

Stop al lavoro dopo il rogo all’Unicoop di Ponte a Greve. Ma non hanno visto ancora un euro: "Fondi esauriti"

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Non hanno ricevuto un euro di cassa integrazione dal 3 giugno. Una giornata nero pece, per loro come per tutti gli addetti del centro commerciale Unicoop Firenze di Ponte a Greve, devastato dall’incendio scoppiato sul tetto e poi all’interno del supermercato. I circa 25 lavoratori del bar della galleria commerciale, Ops Caffè, quel 3 giugno si sono dovuti fermare, tornare a casa e attendere la cassa integrazione, che però non è mai arrivata. L’azienda ha richiesto l’ammortizzatore sociale disponibile per il settore, il Fis. In questo caso, però, non è stato possibile ricorrere a quello speciale, per l’emergenza Covid.

L’Ops caffè ha infatti interrotto l’attività e ha dovuto lasciare a casa i suoi dipendenti per un incendio. L’unico strumento utilizzabile è perciò il Fis, cioè il Fondo d’integrazione salariale, ordinario, introdotto nel 2015 per i lavoratori del commercio, turismo e servizi. "Che però non funziona bene. E’ come un salvadanaio, che si può utilizzare se ci sono i soldi dentro. Ma spesso questi soldi non ci sono, come in questo caso", sottolinea Maurizio Magi, segretario della Filcams Cgil di Firenze. "Lo scorso 30 agosto l’Inps ci ha infatti comunicato – prosegue Magi – che il Fis ordinario non è al momento autorizzabile per esaurimento fondi". Se i fondi non ci sono oggi, spiega Magi, figuriamoci allora quale sarà la situazione da novembre in poi.

Il 31 ottobre, infatti, salvo proroghe, termina il blocco dei licenziamenti. I settori del commercio, turismo e servizi, per i quali l’unico ammortizzatore sociale previsto è proprio il Fis ordinario, sono i più colpiti dalla crisi pandemica. Si prevedono perciò, se non licenziamenti, massicci ricorsi alla cassa integrazione da parte delle aziende che ancora non si sono riprese dalle restrizioni e i cali di consumi e presenze turistiche. "Ecco perché – sotttolineano Magi e Elena Aiazzi, della Cgil Firenze – torniamo a chiedere con forza e determinazione a Governo e Parlamento di intervenire presto su due fronti. Prima di tutto prorogando, anche oltre ottobre, il Fis Covid, visto che continua lo stato di emergenza e c’è una situazione complicata sopratutto in questi settori. Quindi, varando una riforma complessiva sugli ammortizzatori sociali finalmente universali, che coprano anche i lavoratori che sono oggi fuori dal sistema o, se sono dentro, hanno degli ammortizzatori sociali deboli, come il Fis ordinario, appunto". In caso contratio, il rischio, denunciano i sindacalisti, "è lasciare senza reddito e occupazione migliaia di lavoratori". Il Fis speciale Covid, precisa l’Inps, è stato rifinanziato e non risultano blocchi. L’isitituto sta dunqe procedendo a dare le relative autorizzazioni. Il problema, invece, esiste per il Fis ordinario, finanziato dai contributi dei datori di lavoro e dei dipendenti, e "regolato – spiega l’istituto di previdenza – da una disciplina specifica che prevede il rispetto di tetti aziendali".

Monica Pieraccini

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