Tre anni per il museo Ginori, parola di ministro

Franceschini convoca i vertici a Roma e annuncia il suo impegno per stanziare i fondi necessari a completare i lavori progettati

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di Sandra Nistri

L’annuncio più importante lo ha fatto il ‘padrone di casa’. Nella sede del ministero della Cultura ieri mattina il ministro Dario Franceschini ha assicurato che arriveranno i finanziamenti per il secondo lotto di interventi necessari per la riapertura del Museo Ginori": "Ho intenzione di proporre le risorse necessarie per completare il Museo Ginori entro la fine della legislatura, dando così certezza del finanziamento per coprire tutti i lavori previsti. Per fare questo sarà molto importante la collaborazione tra i vari livelli istituzionali e la Fondazione Ginori".

I fondi promessi ammontano a 5,5 milioni di euro e la rassicurazione è stata accolta con un sospiro di sollievo dai presenti alla conferenza stampa nella capitale, il presidente della Regione Eugenio Giani, il sindaco di Sesto Lorenzo Falchi, il direttore del Polo museale della Toscana Stefano Casciu e il presidente della Fondazione Ginori Tomaso Montanari, che si è spinto anche in qualche previsione sulla tempistica per la riapertura della struttura di viale Pratese: "Entro tre anni – ha detto Montanari – spero di poter inaugurare il museo finito. Al momento abbiamo a disposizione un milione e 900mila euro per il ripristino di una parte del pian terreno, per il quale la progettazione esecutiva è quasi ultimata. Per questo primo step occorreranno due anni di lavori ma speriamo, con la certezza del finanziamento, di poter incastrare temporalmente in questo periodo anche le opere del secondo lotto che riguarderanno il primo piano, quello espositivo, e le rimanenti parti del pian terreno. Per questo lotto il costo preventivato per i lavori è di 3 milioni, mentre 2,5 milioni occorreranno per l’allestimento".

Per consentire all’intervento di procedere in maniera più spedita le preziose opere del museo (circa 8mila) saranno spostate in un deposito e poi, a lavori ultimati, torneranno in sede. Il museo, fra l’altro, dovrebbe anche allargarsi: l’obiettivo dichiarato è di realizzare in una parte del terreno adiacente alcuni spazi da utilizzare per esposizioni, incontri, case d’artista. Nell’attesa, dal prossimo fine settimana riaprirà il giardino che sarà utilizzato, in estate, per iniziative, incontri, spettacoli e sarà a disposizione della cittadinanza.

Mentre il museo, per ora, vivrà ‘virtualmente: da ieri è attivo il primo nucleo del sito museoginori.org con un podcast che racconta il senso di un museo che ancora non si può vedere. Nuovissimo anche il logo del Museo Ginori presentato ieri e disegnato dallo studio grafico Muttnik, che mette insieme la sagoma dell’edificio, la cisterna dell’acqua retrostante e la stella tratta da quelle presenti nello stemma della famiglia Ginori.

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