"Tratte molto lunghe e gli imprevisti sono sempre in agguato"

Prima in auto fino alla stazione poi il treno: "Sono viaggi lunghi e complessi"

"Il 17 porta male, e noi che ogni giorno arriviamo al binario 17 siamo davvero sfortunati". La routine dei pendolari è fatta di mezzi, attese, corse e purtroppo ritardi. "Contiamo poco, ci mettono nei binari lontani, e dopo 50 minuti di treno dobbiamo anche fare le maratone – continua Jane Nyhan -. Non mancano i ritardi, che possiamo dire essere fisiologici. Faccio Borgo-Firenze tutti i giorni, è sempre una corsa al minuto, sperando che il treno non tardi troppo per arrivare in orario al lavoro".

"Si sale sul treno prestissimo – dice Christian Caramia -, e si spera. C’è poco da fare, se non augurarsi che non ci siano problemi. Già la strada da fare non è poca, poi non mancano gli imprevisti. Ritardi, d’inverno ghiaccio o freddo, poche corse e lunghe attese per dare la precedenza all’alta velocità". "Ogni giorno è la stessa storia – dice Antonio Barrieri -. Mi sveglio e devo correre. Si parte in macchina per Borgo. Poi il treno per Firenze e due mezzi diversi per arrivare a lavorare. Sono due ore almeno, belle intense e con tante incognite. Ogni anello della catena rischia di far perdere minuti preziosi, che poi vuol dire arrivare in ritardo a lavoro. Anche con il treno i ritardi purtroppo sono decisamente frequenti".

"Per adesso è una situazione accettabile – aggiunge Kristian Gianassi -, ma con l’inverno la situazione peggiora. Diminuiscono i treni e ci sono molti più imprevisti. Dal freddo, alle corse che saltano, ai guasti e via dicendo. Tutto questo vuol dire arrivare in ritardo, ogni giorno. Prendo il treno da San Piero, dove mi faccio portare in macchina ogni mattina. Vengo a Firenze per andare in università, ma è bella lunga. Sono almeno tre passaggi per viaggio, macchina, treno e poi tramvia. La paura ogni giorno è che capiti qualcosa e salti tutto".

Ia.na.

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