Toscana, zona gialla ancora lontana ma i numeri restano in crescita

I numeri del contagio salgono. Aumento del 45%

Cena all'aperto nel centro storico di Prato (Attalmi)

Cena all'aperto nel centro storico di Prato (Attalmi)

Firenze, 17 luglio 2021 - Finché i numeri del contagio sono piccoli lo sono altrettanto le preoccupazioni, ma quando l’aumento dei nuovi casi in sette giorni supera la soglia del 50% o arriva addirittura al raddoppio, c’è il rischio che la crescita diventi rapidamente esponenziale e che nel giro di poche settimane ci si ritrovi a dover contare numeri molto più grandi e prima del previsto.

Il comitato tecnico scientifico del governo, che si è riunito ieri, mette in guardia: è possibile che dal 26 luglio alcune regioni tornino in zona gialla. Tra queste, al momento, non c’è la Toscana che è ancora distante dal superamento dei 50 nuovi positivi su 100mila abitanti: siamo a 19, anche se appena una settimana fa eravamo a 11. Quel che di più peserà sulle restrizioni non sarà l’indice Rt calcolato sui nuovi casi, ma quello ospedaliero: conteranno insomma i ricoveri. Scongiurando che aumentino.

Negli ultimi sette giorni in Toscana sono stati registrati 713 contagi, contro i 413 dei sette giorni precedentI: una crescita del 43% non equamente distribuita nei territori. Se nell’Asl Toscana centro l’aumento è del 45%, nella Sud Est del 71%, nella Nord Ovest si arriva al 134%: evidentemente nelle zone di vacanza è più facile allentare le misure di protezione individuale.

In questa fase di crescita del contagio fondamentali le centrali di tracciamento che non solo non devono essere smantellate, ma anzi potenziate. Perché se si perde una delle tre T (testare, tracciare, trattare) del sistema di contenimento del contagio, abbiamo già imparato sulla nostra pelle a ottobre scorso ciò che può accadere.

È vero che non c’erano vaccini ma è altrettanto vero che ancora la percentuale dei vaccinati con doppia dose è piccolo (il 40%). C’è troppa gente aggredibile dalle varianti più contagiose del virus, sempre più diffuse, per essere al sicuro dagli effetti più gravi della malattia. L’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini sostiene che il 70% dei nuovi casi di contagio risulta essere non vaccinato, e che tra i contagiati vaccinati sono prevalenti i paucisintomatici o gli asintomatici.