Toscana Aeroporti compra l’area Unipol, si sblocca il nodo Castello

L'acquisto ha un effetto a catena su mercato e stadio. A giorni la firma

L’acquisto dei terreni Unipol servirà anche alla nuova aerostazione

L’acquisto dei terreni Unipol servirà anche alla nuova aerostazione

Firenze, 27 febbraio 2018 - PER la firma ormai è questione di ore, al massimo di giorni. Per l’ufficialità si dovrà aspettare il passaggio nel consiglio d’amministrazione di Toscana Aeroporti. Ma pare che Unipol sia pronta a chiudere la trattativa per la cessione (alla spa che gestisce gli aeroporti di Firenze e Pisa) dell’area di Castello che il colosso bolognese delle assicurazioni ha ricevuto in eredità da Fondiaria Sai.

Alla base della decisione di far propria l’intera area, e non solamente i terreni necessari all’ampliamento dello scalo fiorentino, la volontà di Corporacion America Italia – la società parte del gruppo del magnate argentino Eduardo Eurnekian, recentemente salita al 55,7% del capitale di Toscana Aeroporti – di far finalmente decollare lo sviluppo del quadrante a Nord Ovest di Firenze, unica area d’espansione della città esclusa dal piano strutturale a volumi zero varato da Palazzo Vecchio nel 2011.

Già, perché proprio dallo sblocco del tappo Castello, potrà prendere il via effettivamente l’operazione nuovo stadio a Novoli, subordinata allo spostamento della sede della Mercafir su 15 ettari ora di proprietà Unipol. In pratica Toscana Aeroporti comprerà tutto per poi rivendere al prezzo d’acquisto: non saranno fatte speculazioni, non è quello l’obiettivo.

L’intento dichiarato è mettere ordine allo sviluppo. Dunque terrà per sé le aree funzionali allo sviluppo secondo quanto previsto dal masterplan: oltre alle fasce di sicurezza imposte da Enac, gli spazi per la realizzazione della nuova aerostazione e dei parcheggi.

Sulle intenzioni di Eurnekian ha messo il sigillo anche Matteo Renzi, sabato scorso, durante un incontro con una cinquantina di imprenditori nella sede di Confindustria Firenze: «Eurnekian vede sempre con maggior favore la possibilità di far crescere i suoi investimenti qui, nonostante le complicazioni della burocrazia», aveva detto l’ex premier.

Aggiungendo fra il dire, il non dire e il lasciare intendere che «l’aeroporto sarà la svolta per questa città» e che «l’unione con Pisa è stata strategica», per questo «in futuro si dovrà fare altro». Tipo inglobare anche l’aeroporto Marconi di Bologna: un’operazione molto onerosa che però consentirebbe la realizzazione del polo aeroportuale dell’Italia centrale. Che in prospettiva rappresenta l’unica posssibilità di sviluppo della rete, almeno secondo il Piano nazionale aeroporti, stilato da Enac.

Una trattativa delicata quella fra Toscana Aeroporti e Unipol, ormai giunta all’epilogo. Anche perché, pur non rientrando il terreno di Castello nel core business aziendale, la società assicurativa non ha mai avuto alcuna intenzione di svendere i 168 ettari dell’area che, nel bilancio Unipol, pesa poco meno di 100 milioni di euro.

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