Scandicci, omicidio di Tommaso Dini: il mistero sul movente

Perché Ilir Leba ha assassinato l’agente immobiliare? Gli investigatori scavano nella vita dei due uomini

Le indagini sono dei carabinieri del reparto operativo e della compagnia di Scandicci

Le indagini sono dei carabinieri del reparto operativo e della compagnia di Scandicci

Scandicci (Firenze), 29 marzo 2022 - Il movente di cui si è parlato: screzi fortissimi per qualche affare edile andato storto. Ma non ci sarebbero denunce al proposito. Eppure il mondo dell’edilizia è particolare e non privo di pericoli e di contenziosi. Qualcos’altro di grosso legava Ilir leba e Tommaso Dini e ha dato origine alla conflittualità che non è di ieri né ieri l’altro? Cosa opponeva il titolare albanese di una piccola impresa edile al vorticoso agente immobiliare diventato immobiliarista e socio in attività della ristorazione.

L’incontro-scontro definito casuale tra Leba, 47 anni, e Dini, 50, alle due in piazza Matteotti all’altezza del kebab che era ancora aperto: quanto casuale. Fu vera casualità? Così è stato raccontato e spiegato dai testimoni. Ilir era lì, con amici, ha visto passare Tommaso, che in zona aveva tenuto una agenzia ed era diretto a casa, non troppo distante dal punto dell’accoltellamento. La casualità dev’essere comprovata, dev’essere cioè fugato ogni dubbio residuo sul fatto che il rancore antico e odio di Ilir per Tommaso possa aver addirittura spinto l’albanese a premeditare un agguato. Anche se l’ipotesi pare più remota.

Le indagini dei carabinieri del reparto operativo e della compagnia di Scandicci passano anche dalla rilettura, dalla verifica delle prime testimonianze di chi era presente nel kebab in piazza dove è cominciato tutto. Atti rivelatisi decisivi per orientare le indagini. Spunti e informazioni sul rapporto tra i due, degradato nel tempo, che aveva già fatto registrare dissapori, liti. Fino a sfociare nella tragedia. Si continuano intanto le ricerche del coltello (gettato nella fuga) lungo e nel fiume Greve a Scandicci con cui è stato ferito a morte Dini, morto circa dodici ore più tardi in ospedale nonostante un drammatico intervento chirurgico per sopravvenute complicazioni. Il fatto che Dini avesse superato la nottata aveva indotto al cauto ottimismo.

Poi l’autopsia : il pm Carmine Pirozzoli ha dato incarico al medico legale Susanna Gamba. L’esame potrebbe iniziare oggi, al più tardi domani. L’udienza di convalida dell’arresto di Ilir per omicidio volontario con contestuale interrogatorio di garanzia è fissata per oggi davanti al giudice Federico Zampaoli. Ilir – se non si avvarrà della facoltà di rispondere – dovrà chiarire anche che cosa ha fatto prima dopo e anche durante l’aggressione. Spiegare se ha tentato difendersi: avrebbe pure lui qualche segno riportato allo scontro con Dini. Ilir si è palesato all’ora di pranzo di domenica nella caserma dell’Arma in via Vivaldi per fare spontanee dichiarazioni. Tentativo vano: i carabinieri, sentito il pm, non lo hanno ascoltato. Né interrogato. Hanno proseguito i rilievi in maniera ininterrotta. L’arresto è infatti arrivato solo nel tardo pomeriggio di domenica. Ciò per assommare più verità, più "carte" in funzione dei passaggi della vicenda di fronte al giudice. Una decisione tattico-procedurale per contestare all’indagato circostanze inoppugnabili.

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