Tommaso Buti, il re dei "Fashion cafè" tra ascesa e declino. Lusso e vip tra Italia e Usa

Dai flirt con le top model alle feste da mille e una notte, poi i guai giudiziari

Tommaso Buti

Tommaso Buti

Firenze, 20 gennaio 2021 - Si chiamavano Fashion Cafe, locali di lusso che facevano impazzire gli americani. Il binomio, in effetti, era devastante: moda, dal sapore italiano, e le donne più belle del mondo a far da testimonial: Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Christy Turlington. Ma la discesa fu improvvisamente rapida quanto l'ascesa e la mente di quel progetto, Tommaso Buti, manager e playboy fiorentino conosciuto in tutto il mondo anche per i flirt con alcune top model, finì per essere ricercato dalla giustizia a stelle e strisce, oltre che dai paparazzi.

Oggi, gli Usa lo hanno "perdonato". Buti, processato in Italia e assolto in Appello nel 2007 per quel crac, è tra i 73 graziati del presidente Donald Trump. Si tratta di uno degli ultimi atti compiuti prima di lasciare il posto a Biden. Buti, che recentemente è stato condannato in Italia, in primo grado, per altre due bancarotte "vip", ha ringraziato Trump tramite la sua legale statunitense Valeria Calafiore Healy: "Il provvedimento del presidente americano riguarda ipotizzati reati contro il patrimonio occorsi più di 20 anni fa e per i quali l'imprenditore fu già processato in Italia e prosciolto in Appello nel 2007", ha detto l'avvocato. "La grazia che gli è stata concessa lo libera dall'ingiustizia che avrebbe continuato a patire se fosse stato costretto a subire un processo una seconda volta sugli stessi fatti per cui era già stato giudicato".

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