Tiziana, un muletto all’origine della tragedia

Una manovra errata avrebbe fatto crollare il pancale addosso alla donna. Il dolore di Giani: "Stillicidio non più sopportabile"

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FIRENZE

"E’ un dolore indicibile e invio il mio più sentito cordoglio, esprimendo sentimenti di vicinanza, alla famiglia di Tiziana Bruschi". Il presidente della Regione Toscana Eugenio interviene sulla morte dell’operaia 58enne di Scandicci, deceduta oltre un mese dopo l’incidente in cui era rimasta coinvolta mentre era al lavoro nel magazzino di un’impresa di via Charta 77. "Dall’inizio dell’anno - prosegue Giani - i caduti sul lavoro in Toscana sono già 26. È uno stillicidio non più sopportabile, che ci fa fare un salto indietro di anni". "Alla ripartenza che tutti desideriamo - conclude il presidente della Toscana - non può corrispondere un costo altissimo in vite umane. La pandemia ha ridisegnato le priorità su cui dobbiamo concentrare il nostro impegno e tra queste ci sono certamente il rispetto della dignità di lavoratrici e lavoratori, una forte e diffusa cultura della sicurezza, strumenti e risorse adeguate per prevenire incidenti e infortuni mortali sul lavoro". Intanto, si è messa in moto l’inchiesta della procura, innescata da una denuncia della figlia di Tiziana Bruschi presentata tre giorni dopo l’incidente.

La donna è stata messa al corrente dell’incidente occorso alla madre da una telefonata di una collega. Una chiamata che minimizzava l’accaduto, come se Tiziana si fosse procurata giusto un graffio. Invece, al pronto soccorso dell’ospedale di Torregalli, la figlia venne messa al corrente della drammaticità della situazione. Per le condizioni in cui versava la donna, venne immediatamente disposto il trasferimento alla neurochirurgia di Careggi.

In quel reparto è spirata nei giorni scorsi: l’autopsia, affidata al medico legale Beatrice De Fraia, dovrà stabilire se c’è un nesso tra i traumi causati dal crollo di un pancale sulla sua testa, e il decesso.

La famiglia non ha ovviamente dubbi e si augura anche che gli inquirenti recuperino il tempo perduto. Il 2 settembre, giorno dell’incidente che si rivelerà mortale, alla ’Sistema’ dove la Bruschi lavorava da anni, sono arrivati soltanto i soccorritori del 118. Nel corso delle settimane, poi, anche l’Asl ha fatto un sopralluogo. La dinamica è tutta da ricostruire. Di certo, c’è che Tiziana, che aveva il ruolo di addetto al controllo della qualità del prodotto, non stava lavorando ai pancali, ma ad un altro scaffale in un’altra corsia. Le è piovuto all’improvviso addosso un pallet pesantissimo, che sembra sia crollato per la spinta ricevuta durante una manovra con il muletto fatta da un altro dipendente in un’altra corsia ancora.

"Ogni mese nuovi morti: è ormai palese che serva un’inversione di tendenza e maggiori tutele. Questo è un numero inaccettabile per il nostro tempo, una ferita che deve spingerci a una revisione delle leggi e a una migliore cultura imprenditoriale", afferma Giacomo Martelli, presidente di Acli Toscana.

"Il nuovo decreto è un segnale necessario e ci auguriamo che rappresenti l’inizio di un cambio di rotta. Non possono più essere accettate negligenze e scarsa attenzione sulle misure di sicurezza. L’introduzione di pene più severe confidiamo che spinga ogni azienda verso la regolarità. Anche nella nostra regione - aggiunge Martelli - alla luce dei numerosi incidenti accaduti nell’ultimo anno, dobbiamo incrementare il numero dei controlli, le ispezione dentro le ditte e investire nella formazione dei dipendenti".

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