Terremoto Pd: caro (ex) partito ti lascio per IV

Da Bagno a Ripoli a Impruneta e Lastra a Signa si moltiplicano nell’area metropolitana gli addii di membri dem che scelgono Renzi

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di Manuela Plastina

Il fulmine a (quasi) ciel sereno del due volte sindaco Francesco Casini passato dal Pd a Italia Viva a metà novembre, aveva già creato un terremoto politico nella sua Bagno a Ripoli e nella sua giunta e consiglio di maggioranza dem. Ma in quei giorni altri malesseri stavano covando sotto le terre vicine, in un effetto domino che ora manifesta i suoi risultati in altri Comuni della provincia. E pare non saranno gli unici scossoni. I primi di dicembre il terremoto politico ha scosso Impruneta, con echi che hanno superato i confini comunali: tutti gli iscritti al circolo di Tavarnuzze (uno dei tre del territorio imprunetino) hanno restituito in massa la tessera Pd. Questione di ore e anche Matteo Aramini, attuale vicesindaco, ha annunciato di lasciare, deluso, il partito.

A ruota se ne sono andati altri nomi eccellenti come Paolo Magnelli, presidente del consiglio comunale, Lucilla Lepri, consigliere comunale Pd nella coalizione di Impruneta Comune Aperto, David Biagiotti, già segretario comunale dem, Lillian Kraft, assessore nella prima consiliatura Calamandrei. Ultima in ordine di tempo l’assessore a cultura e scuola Sabrina Merenda: entrata in giunta 5 anni fa senza tessera, si era iscritta al Pd pochi mesi fa. Al centro della frattura, c’è proprio Italia Viva e una domanda in vista delle amministrative di primavera: proseguire o no con la coalizione Pd-Coraggio di Cambiare e IV, che ha sostenuto in questi 5 anni il governo Calamandrei? Sul no del partito comunale e del circolo di Impruneta, la frattura è diventata emorragia. Aramini pochi giorni fa ha spiazzato tutti diventando ufficialmente il primo candidato sindaco alle amministrative: correrà con la lista civica Impruneta Futura, antagonista del Pd del sindaco uscente Calamandrei (che non può però ricandidarsi). Confidando nel progetto Aramini, Italia Viva ha annunciato di rinunciare al suo simbolo e alla corsa solitaria e di aderire a Impruneta Futura. Se finora Calamandrei aveva confermato la fiducia al proprio vice, è probabile che qualcosa cambi negli equilibri di una campagna elettorale ancora agli albori, ma che già si presenta animata e che avrà addosso gli occhi di tutta la politica, non solo locale.

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