Coronavirus, Rossi: "In Toscana altri 300 posti di terapia intensiva"

Aggiunge il governatore della Toscana: "E' mia intenzione che questi vengano dotati definitivamente con i ventilatori, e poi li vogliono tenere così"

Enrico Rossi

Enrico Rossi

Firenze, 22 marzo 2020 - «La modernità dei nostri ospedali è un elemento chiave nel contenimento che stiamo attuando per il Coronavirus. Inoltre con i nuovi ospedali abbiamo aumentato di ben un terzo i posti di terapia intensiva, da 347 siamo passati a 447 posti letto. Adesso nei vecchi ospedali abbiamo trovato la possibilità di ricavarne altri 300. E' mia intenzione che questi vengano dotati definitivamente con i ventilatori, e poi li vogliono tenere così. Sarà l'ultimo atto che farò da presidente della Toscana, ma questi ospedali saranno una riserva di 300 posti letto di terapia intensiva per la Protezione civile». Lo ha detto a Sky Tg24 il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. 

per quanto riguarda i provvedimenti del Governo annunciati ieri sera dal premier Conte, Rossi ha aggiunto: "Apprezzo la decisione che il governo ha assunto, sto cercando di attuarla e di dare anche qualche suggerimento perché se si vogliono tutelare le industrie essenziali, quelle necessarie, bisogna conseguentemente che si tuteli anche la filiera. Quindi bisognerà che si discuta meglio su come si possano certificare la filiera e le industrie chimiche ed alimentari». «Da molti imprenditori della mia regione viene poi la richiesta di consentire almeno un giorno per concludere i cicli di lavorazione, altrimenti si rischia in gran parte di buttarli via - ha aggiunto Rossi -. Queste esigenze e questi problemi credo che debbano essere discussi ad un tavolo nazionale, non è giusto che ci siano le fughe in avanti. Io non sono fra coloro che il giorno prima che si sa che un provvedimento esce, fa un comunicato per dire che si sono battuti per ottenerlo. È il momento dell'unità e della serietà». «Per quel che mi riguarda sto lavorando molto sul versante sanitario perché questo è l'aspetto su cui dobbiamo essere pronti nel momento in cui, anche in Toscana, come purtroppo è accaduto in altre regioni, ci dovesse essere una espansione del virus".

A tal proposito ha continuato Rossi «dovremmo avere un'industria nazionale pronta a lavorare sui dispositivi sanitari e su questioni cruciali che sono banali per mantenere in vita le persone. Mi riferisco ad esempio a ventilatori, monitor, mascherine, cose banali ma senza le quali noi non possiamo assolutamente pensare di poter mandare 'alla guerra' quello straordinario esercito coraggioso che è fatto da medici ed infermieri».

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