Teatro delle donne, con brindisi

Al Goldoni i festeggiamenti per i trent’anni dell’istituzione. La prima dello spettacolo di Filippo Renda

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Trent’anni di attività da celebrare, una nuova residenza da inaugurare e uno spettacolo in prima assoluta da presentare.

Tutto in una sera, domani e venerdì alle 21,al Teatro Goldoni, nuova sede del Teatro delle Donne, punto di riferimento tra i più qualificati della drammaturgia contemporanea attraverso un teatro pensato, scritto e realizzato dalle donne.

Sul palco la prima assoluta dello spettacolo “Teoria del numero perfetto applicata alle storie dell’utopia socialista - ovvero l’impossibilità di dialogare”, con Antonio Fazzini e Filippo Renda.

Sarà anche l’occasione per festeggiare il 30° compleanno del Teatro delle Donne: al termine dello spettacolo di domani si brinderà insieme ad attori, registi, tecnici e rappresentanti delle istituzioni che hanno contribuito al successo di questa realtà unica in Italia.

Teatro delle Donne è centro di raccordo propulsivo di tutto quello che si è fatto e si fa per il teatro in Italia da parte delle donne, per lasciare una traccia della storia di questi anni e per scrivere un futuro diverso.

Tra le autrici, attrici, registe, operatrici e studiose che hanno dato il proprio apporto si ricordano Dacia Maraini, Barbara Nativi, Laura Caretti, Lucia Poli, Athina Cenci, Valeria Moretti, Donatella Diamanti, Lia Lapini, Silvia Calamai, Laura Forti, Amanda Sandrelli, Isabella Ragonese, Monica Bauco, Luisa Cattaneo, Elena Arvigo.

Dal 2002 al 2015 Stefano Massini è stato l’autore e regista residente del Centro di Drammaturgia, con lui sono state realizzate importanti produzioni che hanno girato sul territorio nazionale, fra cui "Donna non rieducabile" (foto sopra a sinistra).

Grande rilievo anche l’archivio del Teatro delle Donne, a cui fanno riferimento da anni ricercatori e studenti, dove sono catalogati circa mille testi di autrici italiane.

Lo spettacolo del debutto “Teoria del numero perfetto applicata alle storie dell’utopia socialista”, scritto e diretto da Filippo Renda, in scena con Antonio Fazzini, è dedicato all’incontro “impossibile” tra un matematico e un attore, nell’ambito di Avamposti Teatro Festival.

Il testo è strutturato in tre parti distinte e logiche – tesi, antitesi e sintesi – combinate e connesse tra di loro da un tema costante, simbolico. La domanda centrale attorno a questo lavoro drammaturgico verte su quali possano essere immaginabili alternative al sistema sociale in crisi nel quale siamo immersi, quello tardo-capitalista.

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