Toninelli boccia il tunnel Tav: "Valuteremo altre soluzioni"

Question time di Toccafondi, il ministro risponde alla Camera, ma pasticcia su Peretola. Scoppia subito la bufera

Danilo Toninelli (foto Ansa)

Danilo Toninelli (foto Ansa)

Firenze, 21 giugno 2018 - Primo question time della legislatura per il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli e l’esame è su Firenze. O meglio sulle grandi opere che i 5 stelle contestano da sempre: dalla Tav, al sistema delle tramvie, dal sistema dei rifiuti all’aeroporto. A chiamare in causa il ministro è stato il deputato fiorentino Gabriele Toccafondi (Civica popolare) che, dopo il dossier ‘contro’ le grandi opere sbandierato dal portavoce regionale del Movimento Giacomo Giannarelli, ha preteso "chiarezza e certezze".

Bocciatura, secca, per il tunnel Tav, sul quale: "Il Ministero si riserva di valutare proposte alternative". E la spiegazione è quella che i 5 Stelle toscani e fiorentini ripetono da anni: "Stiamo parlando di un’opera vista da molti come molto impattante dal punto di vista delle bellezze storiche e naturalistiche". "Un’opera che consentirebbe un risparmio di tempo sulla tratta Roma-Milano di appena cinque minuti".

E ancora: si tratta di «un progetto molto complesso e discusso, peraltro di recente modificato e mancante ancora di una nuova Valutazione di impatto ambientale. Lavori – ha detto il ministro – di lavori "finanziati per 1,6 miliardi di euro", "a oggi fermi", "di una galleria che passa esattamente sotto il centro storico di Firenze e che ha generato preoccupazioni rispetto alla salvaguardia architettonica e artistica di molti dei gioielli della città. Non a caso è giunta in tal senso anche una lettera da parte dell’Unesco, del maggio 2014, tenuta nascosta per oltre un anno, in cui si esprimono forti dubbi sull’opportunità dell’opera". Nemmeno la project review del predecessore Delrio risulta convincente per Toninelli: "Alla galleria si accompagna la nuova stazione che dovrebbe diventare un hub di interscambio modale ferro-gomma e ferro-ferro. Il progetto è stato di recente modificato ed è mancante, come accennato, di una nuova Via".

Nessun riferimento a incontri con le Ferrovie, già fatti o programmati, nè al fatto che in questo caso le risorse non sono pubbliche, ma private e che fermare i lavori ora potrebbe voler dire dover pagare più che consistenti penali proprio a Ferrovie.

Nessuna risposta anche sul sistema tramvie che Giannarelli aveva ugualmente messo sotto esame, nè sul sistema dei rifiuti (probabilmente lasciato alla competenza del collega ministro dell’ambiente). Toninelli limita la sua risposta all’aeroporto chiarendo che "gli approfondimenti in corso mirano proprio ad evitare lunghi contenziosi e spreco di risorse pubbliche, partendo dall’analisi costi-benefici di ogni singola opera che, come più volte detto, è elemento basilare per ogni successiva azione".

"Anche per l’aeroporto – sostiene il ministro – registriamo le tante perplessità sugli impatti dell’opera, soprattutto in relazione alle traiettorie di volo, molto vicine al centro storico di Firenze. Dunque, si rifletterà sulle giuste opere infrastrutturali da realizzare per consentire la migliore integrazione con lo scalo di Pisa".

Risposta che nell’aula di Montecitorio scatena l’ironia velenosa di Forza Italia. "Il ministro Toninelli sulle grandi opere – denuncia l’onorevole Mandelli – si è perso per strada, è il saggio dell’esitazione istituzionalizzata". Chi affonda il coltello è il portavoce azzurro Giorgio Mulè: "Uno scolaro impreparato". Che "annuncia ulteriori valutazioni costi benefici sulla Tav, un’opera in gran parte già completata".

Capitolo a parte quello sull’aeroporto: con la nuova pista monodirezionale infatti le traiettorie degli aerei si allontanano dal centro storico fiorentino ed è proprio il piano nazionale degli aeroporti a imporre la già realizzata società unica con Pisa e i lavori sulla pista per rendere più efficiente lo scalo fiorentino.

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