Firenze, la drammatica avventura di un tassista: "Una notte in ostaggio di un cliente"

L'incubo di Mauro Ercoli, 63 anni, è iniziato quando ha portato due uomini all’Indicatore. "Uno è andato via, l’altro diceva che non funzionava il bancomat, poi le botte e la corsa fino alla stazione"

Marco Ercoli, il tassista aggredito (Germogli)

Marco Ercoli, il tassista aggredito (Germogli)

Firenze, 10 novembre 2021 - "Faccio il tassista di notte... Il resto se lo può immaginare...". Sospira Mauro Ercoli. A 63 anni porta ancora a giro i clienti del 4390 sul suo Ford Tourneo Connect da 7 posti. Stavolta è toccato a lui imbattersi nell’ultima disavventura di una vita da tassista. Aggredito e picchiato in servizio, si è difeso come ha potuto, specie con la presenza di spirito, "però sa, ho già i miei anni...". Il pericolo ormai è il loro mestiere. L’episodio capitato ad Ercoli presenta sinistre analogie con la tragedia che di certo ricordano molti addetti ai lavori e non: notte tra il 12 e il 13 luglio 2017, il tassista si chiamava Gino Ghirelli, pure lui già passata la sessantina. Finì in coma e si spense dopo tanto martirio, suo e dei suoi, a causa degli ematomi provocati dai pugni e dai calci alla testa rimediati in una lite con due giovani clienti in piazza Beccaria.  

Motivo? Il pagamento della corsa. Anche questa volta – l’analogia non è casuale – tutto è cominciato da un ‘fraintendimento’ al momento di pagare. "Da quando il pos è sui taxi, è diventata una prassi...Una volta su tre va a finire così, mi capisce...". Almeno l’esito non è stato nefasto come quattro anni fa: "Mi ha tirato dei pugni. No, niente sangue, siamo rotolati a terra, ma sa, io non ho mai fatto il pugile". Di paura comunque Ercoli ne ha avuta tanta, eccome. Racconta quello che oggi andrà a denunciare alla Polfer. "Ho ricevuto una chiamata alle 23,15 dalla centrale radio. In via delle Cascine salgo su due nordafricani, sui 30-40 anni. Corsa fino all’Hotel Indicatore. Li porto lì a destinazione, fanno 35 euro. Uno dei due scende subito, l’altro vuole pagare con il bancomat, però la transazione non riesce. ‘E’ colpa tua, non funziona’ mi dice il marocchino. Io penso chissà che carta ha, anzi ha un paio di tesserine. Prova e riprovava i pin: ’Non me li ricordo’ dice. Pigia i tasti un monte di volte..." Con la narrazione si entra in fase cruciale. "Riparto, su sua richiesta lo porto a uno sportello in direzione Firenze. A metà strada comincia a urlarmi nelle orecchie, urla nella sua lingua, mi aggredisce, mi mette le mani sulle spalle, mi strattona e quasi mi fa perdere il controllo del taxi. Una colluttazione col mezzo in movimento, lui è seduto in mezzo, dietro, io guido, non so proprio come riesco a tenere il taxi. Mi colpisce alle spalle e in testa con due-tre pugni. Poi all’altezza del bivio per San Donnino tira il freno a mano e il Ford mi va in testacoda". Un comportamento allucinante.

"Mi sento in pericolo, provo a calmarlo, guido come posso. Punto verso la Stazione di S.Maria Novella: lì troverò i miei colleghi e sarò al sicuro, penso. Alla Stazione apro la portiera per farlo scendere, lui mi aggredisce di nuovo, mi tira un altro pugno, dentro la macchina, sono stufo, si litiga e ci si aggancia, finiamo a terra, ci rotoliamo". La scena davanti ai colleghi tassisti presenti: "Possono tranquillamente testimoniare l’accaduto" dice Ercoli. "Arriva la Polfer, arriva un’ambulanza, lui rimane steso a terra, lo mettono su una barella. Ci portano a Santa Maria Nuova".  Accade a Firenze. Insieme a molte altre cose. Certe notti.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro