Firenze, il piano di Palazzo Vecchio per tagliare 30 milioni di tasse comunali

Per aiutare la ripresa economica e l’occupazione nella città provata dalla crisi provocata dalla pandemia

Palazzo Vecchio

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Firenze, 17 settembre 2020 - Un pacchetto di tagli alle tasse comunali - tra sconti, sgravi e agevolazioni - del valore di oltre 30 milioni. È quanto presentato dal Comune di Firenze per aiutare la ripresa economica e l'occupazione nella città, provata dalla crisi legata al Covid. Da Palazzo Vecchio è in arrivo uno sconto di 12 milioni sulla Tari (dopo il voto favorevole del Consiglio comunale): il valore della riduzione potrà essere dal 20% al 30%.

Tra le novità presentate il taglio Cosap del 25% per i banchi alimentari, delle agevolazioni Imu per i proprietari di albergo che riducono l'affitto ai gestori (per almeno il 30%, per almeno sei mesi) e la riduzione degli affitti negli immobili del Comune con un azzeramento di quattro mesi di canone per le attività che, per il Covid, sono state interessate da sospensioni come quelle commerciali.

Dei 30 mln di risparmio complessivo, 10 arrivano inoltre dalla manovra (già annunciata) legata allo sconto sull'Imu a chi riduce l'affitto alle attività commerciali e artigianali (con riduzione dell'aliquota dall'1,06% allo 0,76%), mentre 8 mln derivano dal taglio al Cosap per il 2020.

Tra le misure anche il taglio al Cimp (25% su base annua), ovvero la tassa su pubblicità e insegne. «Grazie al miglioramento dei conti del bilancio comunale e agli interventi del governo con i decreti Rilancio e Agosto - ha dichiarato il sindaco di Firenze Dario Nardella - abbiamo trovato le risorse per mettere in campo un vero e proprio pacchetto di aiuti a tutte le imprese del nostro territorio. È un modo per aiutare le aziende a superare questo fase difficile: se aiutiamo le imprese, aiutiamo anche i lavoratori». «Economia e lavoro sono due capisaldi che vogliamo difendere in tutti i modi», ha aggiunto l'assessore al bilancio Federico Gianassi che ha parlato di «impresa» in riferimento alla possibilità di azzerare il deficit di bilancio, oggi di poco inferiore ai 180 mln.

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