Tagli al 118, medici in rivolta "No alla riduzione delle ambulanze"

Raccolta di firme contro l’ipotesi di riduzione delle postazioni fisse di emergenza sul territorio. Un’altra criticità: "Con la chiusura dei Punti di primo soccorso aumenteranno i ricoveri in ospedale"

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Una petizione promossa dai medici "contro i tagli delle postazioni di emergenza medica 118" e, in parallelo, la protesta degli infermieri dei Cobas. A lanciare la raccolta di firme sono i dottori attivi sulle ambulanze, che in queste ore stanno contattando i vari sindaci per lamentare la loro sostituzione con infermieri e auto-mediche. "Nonostante i fondi aggiuntivi del Pnrr e il parere contrario degli enti locali – si legge nella nota – la Asl Toscana Centro vuole tagliare le postazioni di emergenza medica 118. Le politiche sanitarie negli ultimi anni sono state volte alla riduzione indiscriminata dei servizi, nonostante l’impegno, la professionalità e le dimostrazioni dell’importanza del 118 in pandemia. È ora di dire basta".

La lettera entra poi nel dettaglio delle azioni che i medici temono per i prossimi mesi. "Per Greve, San Casciano e Tavarnelle – si legge - verrà soppresso il servizio di Punti di primo soccorso, quindi anche per piccole problematiche (come piccole suture, traumi, ecc.) i cittadini dovranno recarsi in pronto soccorso con disagi e aumento dei costi. Per tutti gli altri Comuni, oltre al peggioramento del servizio di emergenza, vi sarà un aumento degli accessi in pronto soccorso, in quanto solo il medico è in grado eventualmente di decidere di evitare il ricovero. Come se non bastasse, queste decisioni vengono insieme alla scelta di sopprimere le guardie mediche dalle 24 alle 8". "Da quello che ci risulta – spiega il dottor Jacopo Scala, responsabile settore emergenza Snami - nella prima fase è prevista la chiusura della postazione medicalizzata di San Casciano. Seguiranno quelle di Tavarnelle e Greve in Chianti e per tutte e tre sarà instituita un’auto-medica. Poi scatterà la chiusura della postazione di SignaLastra e Sesto Fiorentino con istituzione di un’automedica (quindi una al posto di due). Alla fine, da 5 postazioni medicalizzate ne resteranno due e scompariranno tutti i punti di primo soccorso. Temiamo che questi passaggi vadano in una direzione precisa: fare in modo che il medico passi in carico alle associazioni di volontariato".

Sulle ambulanze i medici verrebbero in parte sostituiti da infermieri, che però a loro volta protestano. "Si cerca di implementare un modello organizzativo utilizzando strumentalmente la figura dell’infermiere per coprire delle carenze – si legge nella nota dei Cobas -. Il progetto scarica sull’infermiere tutte le responsabilità, senza che le medesime siano condivise in sede di contrattazione integrativa e previa una consultazione degli operatori: non ci stiamo! Gli infermieri del 118 hanno già fermamente dichiarato di non volere essere la semplice sostituzione della figura medica o la stampella di modelli organizzativi deboli".

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