Stuprò l’americana, l’ex carabiniere va dentro

Verdetto definitivo della Cassazione per Camuffo: quattro anni e quattro mesi. Per il codice rosso almeno un anno di detenzione

di Stefano Brogioni

FIRENZE

C’è il primo verdetto definitivo, per il caso delle studentesse americane violentate da due carabinieri che si trovavano in servizio. Ed è pesantissimo: Marco Camuffo, pratese, 48 anni, il più alto in grado della pattuglia che intervenne alla discoteca Flò, nella notte tra il 6 e il 7 settembre del 2017, è stato definitivamente condannato a quattro anni e quattro mesi. Significa che per lui, si apriranno le porte del carcere. Così prevede il nostro codice: la violenza sessuale, per cui Camuffo è stato riconosciuto colpevole senza più possibilità di appello, rientra tra i cosiddetti “reati ostativi“ alla sospensione del decreto di esecuzione della pena. E con il “codice rosso“ è inoltre previsto che almeno un anno sia di effettiva detenzione carceraria, prima di poter accedere a una misura alternativa alla detenzione.

E nel giorno in cui si scrive la parola fine per Camuffo, anche il suo ex collega, Pietro Costa, 37 anni, fa un ulteriore passo verso la condanna definitiva. Anche se con un fardello meno pesante.

La corte d’appello di Firenze, ieri mattina, gli ha infatti parzialmente ridotto la pena (da cinque anni e sei mesi a quattro anni), mantenendo le statuizioni civili alla vittima e anche per il Comune di Firenze. Rimodulata l’interdizione dai pubblici uffici: non più perpetua, ma della durata di cinque anni. A differenza di Camuffo, che aveva optato sin dall’inizio per l’abbreviato (che prevede uno ’sconto’ di un terzo della pena, in caso di condanna), Costa è stato giudicato senza riti alternativi.

Costa e Camuffo furono entrambi destituiti dall’Arma dei carabinieri e hanno subìto anche il processo militare, finito pure quello con una condanna a cinque mesi. Camuffo oggi gestisce un bar a Prato. Finì bersaglio di associazioni femministe.

La notte del Flò. Le vittime, mai più tornate in Italia dopo questi fatti, frequentavano una università a stelle e strisce a Firenze. Quella sera erano a divertirsi al Flò, avevano bevuto e non trovavano un taxi per tornare a casa, in borgo Santissimi Apostoli. I due militari in divisa, l’appuntato Camuffo e il carabiniere scelto Costa, intervenuti alla discoteca di piazzale Michelangelo per la segnalazione di una rissa, si offrirono di accompagnarle con la gazzella. Nell’androne del palazzo, ognuno dei due carabinieri ebbe un approccio sessuale con le due studentesse. Quando l’auto di servizio ripartì, dall’appartamento delle americane partirono telefonate che sembrarono incredibili. Ma le indagini del pm Ornella Galeotti hanno trovato solidi riscontri. E la tesi che le due ragazze fossero consenzienti, non ha mai attecchito.

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