di Manuela Plastina Lunedì alcune classi della media Granacci hanno dovuto far lezione per qualche ora con giubbotti, cappelli e guanti: la rigida temperatura esterna si è riversata anche dentro le aule a causa di un guasto all’impianto di riscaldamento. "I nostri figli – si lamenta un gruppo di genitori – sono entrati in stanze gelide. Alcuni si sono addirittura rifiutati di rimanere dentro, aspettando che venisse trovata loro una collocazione diversa e più adatta". Probabilmente il guasto si è verificato venerdì seranotte e la scuola è rimasta al freddo per tutto il fine settimana proprio nei giorni di temperature più rigide di questo inverno, accogliendo dunque i ragazzi alla campanella del lunedì al freddo anche dentro lo stabile. La Granacci è da cinque anni ormai una scuola di ‘classi senza aule’: non sono i professori a cambiare stanza in base all’orario scolastico, ma gli studenti a girare per le aule divise per materia con i libri e il materiale conservati in armadietti personali. Proprio questa organizzazione, spiega la dirigente scolastica Amalia Bergamasco, ha permesso di trovare una soluzione già nella mattinata. "Quando ci siamo accorti del guasto che non ha permesso di scaldare un’ala della scuola – spiega – ci siamo adoperati per collocare ragazzi e docenti nelle stanze che vevano il riscaldamento acceso. Abbiamo più stanze che classi e questo ci permette di trovare soluzioni alternative". Le aule più colpite sono state i laboratori di tecnologia e scienze: le lezioni sono state spostate in auditorium e in altre parti della scuola. I tecnici comunali non hanno potuto risolvere da soli il guasto, una perdita dall’impianto. "Abbiamo subito incaricato la ditta che si occupa della manutenzione – dice l’assessore alla scuola Francesco Pignotti – che concluderà velocemente l’intervento". Già oggi la riparazione dovrebbe terminare. "Grazie agli spazi e alla pronta riorganizzazione, gli studenti sono stati trasferiti in altre aule. Nessuno è rimasto al freddo", dice Pignotti. Ma il disagio vissuto da docenti e studenti arriverà in consiglio comunale con un’interrogazione della consigliera Sonia Redini (Cittadinanzattiva). Vuole sapere "quante sono state dal 2021 le segnalazioni di blocco dell’impianto termico" perché, dalle informazioni da lei raccolte "non sarebbe la prima volta che porzioni di edificio rimangono senza riscaldamento anche se la caldaia è nuova".