"Così l'istruzione ha cambiato le nostre vite". 25 storie di chi ce l'ha fatta

Premiati a Firenze 25 uomini e donne partiti da una condizione di svantaggio ma che sono riusciti a farcela grazie a un percorso di formazione e istruzione

Il gruppo (foto Gianluca Moggi/New Pressphoto)

Il gruppo (foto Gianluca Moggi/New Pressphoto)

Firenze, 21 marzo 2018 – Figure positive – "role model" – che attraverso il racconto delle loro storie di riscatto sociale possono ispirare chi vive in contesti difficili. L’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire e l’Unità italiana Epale, la comunità per l’apprendimento degli adulti in Europa, su invito della Commissione europea, hanno ideato il concorso “Storie di Resilienza”.

L’obbiettivo era quello di raccogliere testimonianze di migranti, rifugiati, giovani a rischio di abbandono scolastico, detenuti, ex-detenuti, disabili e giovani svantaggiati, che hanno dato una svolta alla loro vita grazie a un percorso di istruzione e di formazione. Gli autori dei 25 migliori racconti sono stati presentati e premiati a Firenze, nella Sala Poccetti dell’Istituto degl’Innocenti, nell’ambito dell’evento “Storie di resilienza. Istruzione, formazione e apprendimento per trasformare le difficoltà in momenti di crescita e riscatto sociale”.

"L’iniziativa – spiega la coordinatrice dell’Agenzia Erasmus+ Indire, Sara Pagliai – ci permette di dar voce a persone che vivono esistenze ai margini, vite che non fanno notizia ma che hanno molto da dirci. Abbiamo ricevuto settanta racconti ricchi di umanità, storie diverse ma legate tutte da una “rinascita”, in cui l’istruzione e la formazione hanno avuto un ruolo determinante. Abbiamo presentato gli autori delle storie più significative, perché la loro esperienza possa ispirare altri individui a intraprendere un percorso di crescita".

Fra i racconti selezionati, molte storie di migranti, che dopo il viaggio drammatico verso le coste italiane sono stati accolti e inseriti in percorsi di istruzione universitaria o nel mondo del lavoro. Altre storie riguardano esperienze come il carcere, l’indigenza e la disabilità fisica. Nel corso del 2018, queste persone potranno avere un ruolo di testimonial in scuole, carceri e istituti per l’apprendimento degli adulti per raccontare la loro storia nell’ottica del role model, una figura di riferimento che interviene in favore di un ambiente di apprendimento e di una società più inclusiva e accogliente.

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