Stangata Tari, la rabbia dei sindaci mugellani

Con una nota congiunta i primi cittadini si sfogano: "Siamo amareggiati, ci era stato detto che con il porta a porta la Tari sarebbe calata"

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Sarà nuova stangata rifiuti, anche nei comuni del Mugello? Difficile dirlo con esattezza perché al momento i sindaci stanno abbottonatissimi, e non rivelano cifre. Ma intanto affidano a una nota congiunta, firmata dai primi cittadini di Borgo San Lorenzo, Barberino, Scarperia e San Piero, Vicchio e Dicomano (mancano i comuni dell’Alto Mugello perché inseriti in un altro Ambito rifiuti, quello emiliano-romagnolo), il loro "disappunto" e la loro "preoccupazione". E usano toni anche inusualmente duri. Per la verità già alcuni mesi fa sul tema dei rifiuti avevano diffuso una lettera molto critica e preoccupata. Che però non sembra esser stata molto ascoltata. Così Omoboni, Mongatti, Ignesti, Carlà Campa e Passiatore tornano a farsi sentire ed esprimono "grande disappunto per gli insostenibili aumenti ai costi del servizio, nonché una importante preoccupazione per la situazione creatasi che, stante gli ultimi accadimenti, rischia di rimanere critica anche nei prossimi anni senza che i Comuni possano intervenire efficacemente". "Insostenibili aumenti ai costi del servizio", e per questo i sindaci si dicono "amareggiati e preoccupati perché paradossalmente i nuovi aumenti colpiranno anche i Comuni, come quelli del Mugello, più virtuosi e con percentuali di differenziata molto elevate". Finora era stato detto che con la raccolta porta a porta, al di là dei maggiori costi iniziali d’impianto, si sarebbe risparmiato, pagando meno i costi di discarica, grazie ai quantitativi molto ridotti di rifiuti indifferenziati. Qualcosa però finora non ha funzionato, visto che i costi lievitano.

I cinque sindaci del Mugello spiegano perché: "Fra le cause principali degli aumenti c’è la mancata realizzazione dei progetti di impiantistica propedeutica allo smaltimento dei rifiuti correttamente differenziati". Non lo si cita, ma il rammarico è per la mancata realizzazione del previsto termovalorizzatore fiorentino. "Aumenti – assicurano- che i Comuni tenteranno di calmierare, almeno in parte, dedicando nuovamente risorse in un momento drammatico a causa dei rincari sui costi energetici". Per questo non è ancora chiaro a quanto ammonteranno gli aumenti della tassa: i Comuni stanno frugando nelle pieghe del bilancio per attutire con fondi propri, l’aumento a carico di famiglie e imprese. E intanto i sindaci polemizzano per esser stati messi di fronte al fatto compiuto: "I tempi con i quali i Comuni sono stati informati delle novità sul PEF, sono stati inopportuni, decisamente inadeguati, né rispettosi". E ammoniscono: "Il senso di responsabilità dimostrato sino ad oggi dai Comuni, che si sono ritrovati ad approvare un Piano Economico senza grandi possibilità di appello con il rischio, in caso di non approvazione, di compromettere tutto il servizio di raccolta e far subire ai cittadini inammissibili disservizi, deve essere adesso controbilanciato da impegni precisi che tutti gli attori coinvolti, Regione Toscana compresa, devono sottoscrivere".

Paolo Guidotti