Il poker dello stadio: Commisso vuol vedere. Presto l’incontro al tavolo con Nardella

Nessuna reazione ufficiale all’annuncio del sindaco , ma al quartier generale del patron viola è arrivato l’invito di Palazzo Vecchio

Rocco Commisso (foto Germogli)

Rocco Commisso (foto Germogli)

Firenze, 19 gennaio 2021 - Commisso in silenzio, soprattutto dopo i sei schiaffi di Napoli, pensa solo alla squadra. In teoria ha rimosso il tema stadio – almeno per qualche giorno – molto più preoccupato dalle questioni di campo, mai come oggi di attualità. L’annuncio del sindaco Nardella di procedere al restyling del "Franchi" però è arrivato anche nella stanze dell’hotel Excelsior di piazza Ognissanti dove Rocco alloggia da quando è tornato a Firenze. Immaginare la sua prima reazione non è difficile: di indifferenza, dopo le tante, troppe parole versate da un anno e mezzo a questa parte. Certo ieri Nardella ha rotto con il passato, andando sul concreto, parlando di investimenti e di tempi (lunghi, come appare inevitabile). Tutto questo allo staff di Commisso non dev’essere parso come la solita tarantella di buone intenzioni, tanto che nei prossimi giorni la Fiorentina (anche solo per educazione istituzionale) accetterà la proposta del sindaco di incontrarsi per parlare – volando sempre alti – di ricavi, tempi e progetto. La società viola insomma non si sottrae all’incontro, ma Commisso è assai prudente al riguardo. Parlare oggi di apertura della società viola all’annuncio di Nardella, oltre ad essere inesatto, è fuorviante.

Nessun ottimismo trapela dalla zona dello stadio, perché la vicenda-stadio è costellata di falsi punti di non ritorno e rapide retromarce che hanno stancato non solo i fiorentini, ma persino i protagonisti.  Come non ricordare – settembre 2019 – l’ipotesi Mercafir con relativo bando, che deluse Rocco tanto da non parteciparvi?

"Con i soldi miei faccio quello che voglio, e soprattutto decido io sia sui tempi che sui modi. Devo averne il controllo completo dell’opera". Frase ripetuta come un mantra durante i mesi successivi: la dimostrazione è stato l’annuncio del "Viola Park", il miglior centro di allenamento d’Europa secondo le previsioni. Anhe qui Commisso si è scontrato con la burocrazia italiana e con la voglia di contestare a prescindere, stavolta tutta fiorentina.

Non sono mancati gli scivoloni verbali da parte di Rocco, che non gli sono valsi le simpatie di quella parte della Firenze che conta che sta attenta prima alle forme e poi alla sostanza. Commisso è all’opposto, e non è detto sia un pregio. "Viola Park", dicevamo, poi l’annuncio choc: "Il Franchi a mio parere andrebbe abbattuto e rifatto ex novo", tuonò il presidente. Prendendosi di "Attila" e "devastatore", termini che ha mal digerito perché a suo parere inopportuni e non veritieri.

L’altro giorno, quando è arrivata la lettera del Mibact, la risposta di Rocco è stata in sintonia con la sua filosofia: "Per me il tema stadio è chiuso". Si riferiva al "Franchi", ovviamente, perché è sempre aperta la porta di Campi. Ora l’intervento di Nardella riapre le porte dell’ex stadio Comunale. Prudenza da parte del sindaco: "Spero che un giorno la Fiorentina voglia giocarci", mentre l’attesa per il primo confronto Nardella-Commisso agli occhi della gente perde progressivamente di interesse, almeno fino a che non sarano noti contorni, tempi e progetti del "nuovo Franchi". La domanda di moda in questi giorni, e non solo dalle parti del Campo di Marte, è molto più terra terra: "Chi si compra?".

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