Spesa media di 670 euro al giorno Via alla sfida dei turisti congressuali

Dal Complesso di Santa Maria Novella al tepidarium del Roster fino al Palagio di Parte Guelfa . Accordo tra Convention Bureau e Comune per l’uso di alcuni palazzi monumentali per organizzare eventi

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di Olga Mugnaini

Nel 2019 la città ha ospitato quasi 15mila eventi congressuali, per un totale di un milione mezzo di presenze. Il 2020 invece è stato chiaramente un disastro, anche se qualcosa ricomincia a muoversi.

Proprio in vista di una possibile ripresa post Covid, Firenze Convention Bureau ha presentato un piano di rilancio, con l’obiettivo di portare in città appuntamenti internazionali, e con essi quei turisti che con una spesa media di 670 euro al giorno, sono i più ambiti.

Ecco allora la necessità di essere sempre più compettivi rispetto alle altre piazze congressuali, italiane e straniere, mettendo in campo tutto ciò che rende la città senza unica, senza rivali: ossia il suo patrimonio storico artistico. Da qui l’accordo tra Convention Bureau e l’amministrazione comunale per l’utilizzo di alcuni palazzi ed edifici monumentali per l’organizzazione di eventi congressuali, fuori dalle tradizionali location della Fortezza o del palacongressi.

Fra questi c’è il complesso di Santa Maria Novella, con il Chiostro grande, l’Antica infermeria e Cortile degli aranci, il Refettorio e stanze annesse, l’Aula Magna.

Anche il Palagio di Parte Guelfa enterà nel circuito congressuale, con le sale Brunelleschi, dei Gigli, Caminetto,dei Drappeggi. E per chi volesse un ambiente davvero suggestivo, potrà prenotare il Tepidarium del Roster.

Ampliata inoltre la disponibilità a Palazzo Vecchio, dove si può scegliere fra: Salone dei Cinquecento; Salone dei Duecento; Sala dei Gigli; Sala degli Elementi, Sala delle Udienze, Terrazza di Saturno, Sala d’Arme, Cortile di Michelozzo, Cortile della Dogana. "Firenze è già una delle prime 40 destinazioni in Europa e risulta concorrenziale a destinazioni congressuali europee molto forti – afferma Carlotta Ferrari, direttrice del Firenze Convention Bureau –. Tuttavia, per mantenere questa posizione o per crescere, la città deve analizzare la propria posizione competitiva e valutare nuove linee strategiche. Per questo stiamo lavorando su trenta candidature per l’arrivo di nuovi congressi internazionali nei prossimi 3-5 anni".

L’amministrazione comunale crede nella scommessa, tanto da investire 350mila euro all’anno nel Convention Bureau: "Il settore delle fiere e dei congressi è stato uno dei più colpiti dalla pandemia – spiega l’assessore al turismo Cecilia Del Re - Con lungimiranza, il Comune ha stretto un accordo con Firenze Convention Bureau per partecipare a bandi di fiere e congressi da portare sul territorio. Come Comune stiamo seguendo i lavori per il polo fieristico, vero motore per un turismo di qualità. Grazie, dunque, al nuovo presidente Federico Barraco e a tutto il team del Convention Bureau per essere attivamente al fianco del Comune in questa importante azione di rilancio della destinazione Firenze".

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