Caro-bollette, il grido d'aiuto dei ristoratori: "A novembre chiuderemo tutti"

Il video-appello alla politica di Leonardo Tronconi del ristorante Mattacena: "Do lavoro a 13 persone, ma non ce la faccio più"

Un ristorante

Un ristorante

Firenze, 17 agosto 2022 - “Con questi rincari dell’energia, a novembre sarò costretto a chiudere. Per andare avanti dovrei raddoppiare i prezzi di listino, ma a quel punto non avrei più clienti.. Non sono mica il Briatore di Firenze, io!”. È tanto arrabbiato quanto combattivo Leonardo Tronconi del ristorante Mattacena di via del Moro.

È aperto dal 2017 e, come tutti, ha dovuto subire la mazzata del Covid. “Ma adesso non so più come andare avanti”, scuote la testa. La sua bolletta della luce di giugno 2021 era di 1.516 euro, quella di giugno 2022 ha superato i 4mila euro. A luglio anche peggio. La bolletta è passata dai 1.936 euro di dodici mesi fa a 7.137 dello scorso mese, con un aumento del 368 per cento. “Volete farci fallire, a favore delle multinazionali? Il 25 settembre non verremo a votare perché saremo già chiusi!”, la sua protesta.

Nel suo video-appello al mondo della politica, Tronconi sventola le “bollette da urlo”. “E nel futuro sarà anche peggio - accusa -. Arriveremo a sforare gli 8mila euro. Possibile che non si riesca a calmierare i prezzi dell’energia? Le materie prime sono aumentate anche del 50%. Penso alla frutta e alla verdura, ai formaggi, alla carne, sempre più difficile da trovare perchè i macelli non riescono a sopportare il costo per le celle frigorifere”. Insomma, un vero disastro. “Io ho 13 dipendenti. Se chiudo, 13 famiglie saranno sul lastrico”, dice. “Il lavoro c’è - prosegue -. Ma a novembre, col calo fisiologico di clienti, andremo in perdita…. No, non ce la possiamo fare”. A raccogliere la protesta di lui e di altri ristoratori è TNI Italia.

“Basta con la politica che promette e non mantiene, che torna sui territori solo quando deve prendere i voti. Non c'è più tempo, da settembre tante piccole imprese chiuderanno. I rincari dell'energia sono insostenibili. Riceviamo centinaia di segnalazioni al giorno di ristoratori disperati che stanno ricevendo bollette anche quadruplicate rispetto allo scorso anno. E la politica come risponde?”. E' quanto afferma Raffaele Madeo, presidente di TNI Italia, associazione sindacale che rappresenta il settore della ristorazione e ricettività, nata a Firenze a marzo 2020 con il nome di Ristoratori Toscana. “Già a inizio 2022 abbiamo lanciato su change.org una petizione (https://www.change.org/p/stop-caro-bollette-famiglie-e-imprese-stanno-morendo), che è stata firmata da oltre 100mila imprenditori in cui si chiedevano interventi concreti, ma siamo ancora qui, a raccogliere le richieste di aiuto e le proteste della categoria”, prosegue Madeo.

“In vista delle prossime elezioni, TNI Italia lancia il manifesto del settore Horeca. Cinque priorità per il settore ricettivo e della ristorazione, che l'associazione sindacale invierà e presenterà a tutte le forze politiche in campo chiedendo ai candidati di sottoscriverle, perché non vogliamo più ascoltare le promesse in campagna elettorale che poi puntualmente non vengono mantenute una volta ottenuto il seggio alla Camera o al Senato”.

Questi i cinque punti del manifesto del settore Horeca

  1. abrogazione della legge Bersani
  2. trattamento fiscale alla pari delle multinazionali (tassa al 15%)
  3. agevolazioni per il caro bollette, come da petizione su change.org
  4. reintroduzione del voucher per i lavoratori e revisione del reddito di cittadinanza
  5. credito d'imposta sulle locazioni per il 2022