Snodo strategico dalla Leopolda alle Cascine

Presentati i lavori, 30 milioni di investimenti, per il recupero di tre dei sedici edifici dell’intero complesso

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di Olga Mugnaini

Un anno e mezzo per trasformare la Manifattura Tabacchi nella cittadella della creatività. E trenta milioni di investimenti per restituire nuove funzioni a tre dei sedici edifici, per una superficie totale di oltre 21.000 metri quadrati, adibiti un tempo alla produzione di sigari e sigarette.

E’ la scommessa di rigenerazione urbana avviata con la joint venture nata nel 2016 dalla società immobiliare della Cassa depositi e prestiti e da PW Real Estate Fund III LP, un fondo gestito da Aermont Capital. Un’operazione che, complessivamente, supera i 250 milioni di euro, e che prevede il totale recupero della storica area industriale entro il 2026, per un’area di oltre 110mila metri quadrati.

Il progetto architettonico è firmato dallo studio fiorentino Q-bic di Luca e Marco Baldini, affiancati dal paesaggista Antonio Perazzi; mentre l’esecuzione è affidata all’impresa Setten Genesio, specializzata nel recupero di edifici storici.

Obiettivo, creare un contesto produttivo all’avanguardia, aperto a tutti e connesso con il mondo: una destinazione in grado di attrarre la comunità internazionale di professionisti e creativi che vogliono lavorare e vivere a Firenze, tra cultura, moda, arte e artigianato.

Ieri la presentazione del cantiere della nuova Factory, con il sindaco Dario Nardella e con i soggetti che già hanno preso casa nello storico complesso progettato da Pierluigi Nervi, fra cui il Polimoda.

Là dove un tempo lavoravano 1.200 sigaraie, si prevedono 7.720 metri quadrati destinata al commercio, 1.000 di spazi espositivi, 3.440 di loft industriali, 1.740 di birreria, 6.700 di spazi formazione, 11.220 di co-working e uffici e 7.240 di aree pubbliche. La prima parte della riqualificazione, che verrà completata a luglio e aperta a settembre 2022, si estenderà su 28.000 metri quadrati. Il resto entro altri 4 anni.

Dopo i blocchi 4, 5 e 11, il progetto di sviluppo proseguirà con la riqualificazione dell’edificio 10: l’ex centrale termica della Manifattura diventerà un birrificio, pensato come luogo di produzione e degustazione di birra artigianale.

L’edificio 12, a nord del nucleo centrale della Factory, proporrà invece il primo prodotto residenziale di Manifattura: il progetto prevede laboratori per artisti e designer al piano terra e loft d’ispirazione industriale al piano primo che reinterpretano con gusto contemporaneo il tradizionale concetto di “uscio e bottega”.

"L’anima del progetto - ha detto Giovanni Manfredi, ad di Manifattura Tabacchi – è riscoprire la parte contemporanea di Firenze, offrendo una dimensione più fresca, un luogo dove è possibile sperimentare, fare errori, essere innovativi". Cdp Immobiliare detiene il 40% della joint-venture che promuove il progetto della Manifattura, "esempio di rigenerazione urbana - sottolinea Marco Doglio, chief real estate officer di Cassa Depositi e Prestiti - di un complesso architettonicamente iconico e che vorrà distinguersi nel futuro dedicando i propri spazi a nuovi contenuti quali design, arte e cultura".

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