Finto vampiro crea setta. "I miei figli sono cambiati": madre denuncia e parte l'inchiesta

L'indagine choc su uno studente universitario che avrebbe soggiogato un gruppo di amici

Due auto della polizia

Due auto della polizia

Firene, 8 febbraio 2020 - Un racconto choc, fatto davanti agli psicologi dell’ Onap di Firenze (Osservatorio nazionale abusi psicologici) e agli investigatori della squadra mobile della questura di via Zara. Così è partita l’inchiesta sul "vampiro", M.V., il giovane pratese di 23 anni, studente presso l’ateneo fiorentino, capo di una setta satanica che avrebbe praticato rituali e violenze sessuali su almeno quattro adepti.

E sono proprio quei quattro che, nel giugno dell’anno scorso, hanno trovato il coraggio e la forza di raccontare cosa accadeva nel gruppo di giovani pratesi. A chiedere aiuto agli investigatori è stata la madre delle vittime più giovani, due fratelli di 17 e 18 anni. La donna riferì che i figli, da quando avevano conosciuto un nuovo amico, erano stranamente cambiati.

Avevano iniziato ad avere strane frequentazioni nei boschi, erano diventati ostili nei confronti dei genitori. E’ stata così messa a fuoco la figura quantomeno stravagante di M.V. Il giovane studente universitario godeva di un’insolita fama: quella di essere in possesso di poteri sovrannaturali.

Circolavano anche altri racconti delle sue "gesta", tipo che si tagliava le braccia senza ferirsi o che fosse capace di infilarsi un dito nell’orbita dell’occhio senza alcun danno.

Ma, se i sospetti fossero confermati, M.V. sarebbe stato capace di fare molto peggio. Arrivando ad abusare sessualmente degli adepti a lui assoggettati.

La «chiave» con cui avrebbe aperto le menti e conquistato la supremazia su un discreto gruppo di coetanei, era quella di far arrivare anche loro ad avere gli stessi suoi poteri. Per farlo, però, avrebbero dovuto seguire alla lettera le sue direttive, mettendo in pratica determinati rituali. Il "retinaggio" consisteva nello spogliarsi nudi e inviargli la foto con il pene in erezione. Il "morso del vampiro" era una fortissima stretta delle sue fauci sul braccio, fino a sanguinare copiosamente: in questo modo, l’adepto avrebbe potuto "riattivare l’assenza di lupo mannaro". Con lo "shifting" M.V. cambiava invece voce, trasformandosi di volta in volta in qualcos’altro.

Sembra un fantasy. Invece sono le contestazioni che la squadra mobile, guidata da Nino De Santis, ha cristalizzato nel decreto di perquisizione con cui ieri mattina l’inchiesta sulla setta satanica tra Prato e Firenze è entrata nel vivo. Ma agli abusi psicologici si affiancavano anche quelli sessuali. Masturbazione reciproca, rapporti orali, anali, pure un macabro "morso del pene" anche in danno di minori di anni 18. Tra le (presunte) vittime c’è anche una ragazza. I rapporti sessuali con lei, completi, si sarebbero resi "assolutamente necessari", e il "vampiro" l’avrebbe minacciata che, qualora si fosse ribellata ai suoi comandi, sarebbero morti i suoi familiari. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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