"Serristori, l’inchiesta non si farà"

Bocciata la proposta di verificare se la classificazione dell’ospedale corrisponda alle necessità

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di Beatrice Torrini

C’è preoccupazione per la situazione al Serristori, ma "non serve una commissione d’inchiesta", sostiene la maggioranza. L’ultimo bollettino sui contagi all’interno del reparto di medicina B riferiva di 7 infermieri, 4 oss, 1 medico e 3 pazienti positivi al covid. Da qui la proposta di Silvio Pittori e Giorgia Arcamone, che recentemente sono usciti dalla Lega per formare un gruppo autonomo, di costituire una commissione d’inchiesta per capire se "l’attuale classificazione del nosocomio come presidio di area particolarmente disagiata sia direttamente conseguenziale alle decisioni assunte dagli organi elettivi e le autorità regionali". Non è però d’accordo la maggioranza che in un documento sottoscritto dai capogruppo Laura Orpelli (Pd - Si per Figline Incisa), Umberto Ciucchi (Per Figline Incisa in Comune) e Silvia Lapi (Italia in Comune), prende le distanze dalla richiesta: "L’ospedale Serristori ha bisogno di investimenti veri e celeri, non può e non deve diventare palcoscenico per alcuni consiglieri comunali che vogliono improvvisarsi ispettori di una commissione di indagine che rischia di essere solo un ulteriore strumento di rallentamento nella gestione di un’emergenza che richiede cooperazione tra le forze politiche". Con il prossimo consiglio comunale, mercoledì 4, si saprà se la proposta dell’opposizione verrà votata. Intanto le reazioni alla bocciatura non tardano. I rappresentanti di Fratelli d’Italia, Enrico Venturi e Valentina Trambusti, minacciano l’ipotesi di portare la questione figlinese anche su altri tavoli: "Valuteremo se informare il difensore civico e il prefetto".

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