I 100 anni di Sergio Lepri. Emozioni e racconti: "Rischiai la vita per fare un giornale"

Lo storico direttore dell'ANSA celebrato a Palazzo Vecchio, presente anche il sindaco Nardella

Sergio Lepri

Sergio Lepri

Firenze, 18 settembre 2019 - L'importanza di fare buon giornalismo, adesso come durante la Resistenza. "Dirigere un giornale clandestino, e fare un giornale e distribuirlo a quei tempi significava rischiare la vita" dice Sergio Lepri, storico direttore dell'ANSA, durante la celebrazione per i suoi 100 anni a Palazzo Vecchio, Firenze, città dove è nato il 24 settembre 1919.

"Ho avuto il privilegio di aver vissuto i tempi gloriosi della Resistenza, che per una parte della mia generazione fu un periodo formativo", ha affermato Lepri che ha rievocato l'emozione suscitata in lui durante il periodo bellico "quando alla radio, a volume basso per non farsi sentire da qualcuno in giro, ascoltavo trasmettere dalla Francia la Marsigliese - ha raccontato - e mi commuovevo". Lepri ha poi ammesso che ancora oggi lo "emoziona il canto di Bella Ciao".

Nel suo intervento si è soffermato quindi sull'esperienza alla 'Nazione del popolo' di Firenze, quotidiano del Comitato di liberazione nazionale che poi sarebbe diventato il 'Giornale del Mattino', e ha ricordato Ettore Bernabei, che ne fu direttore, e una giovanissima Oriana Fallaci, allora aspirante giornalista.

Lepri ha pure scherzato sull'evento organizzato in Sala degli Elementi per festeggiare i suoi 100 anni, rivelando che in un primo momento era "contrario" a una cerimonia pubblica, pur fatta per "un centenario che gode di buona salute a cui si stringe la mano e si fanno i complimenti". Invece, ha detto esprimendo soddisfazione, "vedo che questa stanza oggi è piena di amici". Lepri ha invitato inoltre i presenti, fra cui familiari e parenti, a guardare avanti: "Il passato è passato, il nostro compito è fare il possibile per inventare il futuro".

Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il presidente dell'ANSA, Giulio Anselmi, e il direttore dell'ANSA, Luigi Contu, oltre a molti giornalisti che hanno lavorato con Lepri o lo hanno conosciuto durante l'attività professionale e che hanno voluto rendergli omaggio. "Sergio Lepri ha fatto dell'ANSA quello che è, è una delle colonne portanti dell'informazione italiana - ha detto Anselmi - L'informazione deve essere libera, indipendente, mai deve essere settaria, questo l'insegnamento di Lepri, insegnamento che purtroppo in parte si è perduto". 

Il sindaco di Firenze Dario Nardella è intervenuto donando a Lepri una spilla col giglio, simbolo di Firenze, e lo ha invitato come relatore alle celebrazioni del 25 aprile del 2020. Il sindaco Nardella si è appellato poi al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per realizzare un'iniziativa a Firenze dedicata a "un nuovo umanesimo" e all'idea di un'informazione rigorosa e corretta, per riscoprire la vera informazione "contro le fake news e l'eccessivo asservimento ai social media".

Il  presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Giuseppe Giulietti, in un editoriale pubblicato sul sito web della Fnsi ha scritto: "Sergio Lepri è stato davvero un cittadino, ancor prima che un giornalista, che ha 'onoratò la Costituzione, nella lettera e nello spirito. Prima lo ha fatto come partigiano assetato di giustizia e libertà; poi, insieme a Ettore Bernabei, partecipando alla ricostruzione della libertà di informazione in Italia. Quindi dirigendo con un equilibrio proverbiale l'agenzia Ansa; un equilibrio, tuttavia, che non è mai scivolato nell'omissione, nella censura, nel servilismo, perché, a differenza di tanti altri, Sergio Lepri ha sempre tenuto la Costituzione nel cuore e nella mente, anche nei tempi più difficili e bui".

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