Senegalese ucciso, Pirrone: "Non ho sparato perché nero. Era il primo che passava"

Al gip ha detto: "Vorrei buttarmi ai piedi di sua moglie e chiederle perdono". L'autopsia: Idy ucciso con tre colpi di pistola. L'omicida resta in carcere

Omicidio sul ponte Vespucci (foto Gianluca Moggi/New Pressphoto)

Omicidio sul ponte Vespucci (foto Gianluca Moggi/New Pressphoto)

Firenze, 8 marzo 2018 - "Non gli ho sparato perché nero. Non ci ho neanche pensato, ho sparato al primo che passava". Anche così in sostanza Roberto Pirrone ha confermato di non aver ucciso Idy Diene, il 5 marzo a Firenze, rispondendo alle domande del gip Alessandro Moneti nell'interrogatorio tenuto stamani al carcere di Sollicciano. Il giudice ha chiesto se ci fosse stato un motivo razziale nella scelta della vittima ma Pirrone, come già fatto con il pm Giuseppe Ledda e gli investigatori della polizia, ha ribadito di aver "colpito a caso".

IL RIMPIANTO - "Vorrei buttarmi ai piedi della moglie dell'uomo che ho ucciso e vorrei chiederle perdono. So di aver dato un dolore immenso", ha detto Pirrone rispondendo al gip.

Nell'interrogatorio di garanzia a Sollicciano l'omicida del venditore senegalese Idy Diene si è detto "dispiaciuto, disperato" per quello che ha fatto. "Ogni volta che penso alla sua moglie mi metto a piangere", ha aggiunto. Anche durante l'interrogatorio, in cui era assistito dal difensore Francesca Capei Chiromanni, ha avuto dei cedimenti mettendosi a piangere mentre esponeva la sua versione dei fatti.

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L'AUTOPSIA - L'autopsia ha rilevato che Idy Diene è stato raggiunto da tre colpi di pistola: i primi due lo ferirono a una spalla e al torace, il terzo alla testa. È quanto emerge da fonti inquirenti in attesa, comunque, della relazione completa dell'Istituto di medicina legale. Roberto Pirrone sparò più di tre colpi verso Idy Diene sul ponte Vespucci, ma i primi andarono a vuoto, forse finendo nel fiume Arno. Secondo ricostruzioni, l'ex tipografo riducendo la distanza camminando verso il senegalese riuscì poi a ferirlo e a ucciderlo con una pistola che usava nel tiro a segno sportivo, sport che praticava da qualche tempo in un poligono. Inoltre, sempre secondo quanto appreso, le indagini proseguiranno anche con la raccolta delle testimonianze della moglie e della figlia di Pirrone che gli investigatori della polizia potrebbero sentire tra oggi e domani.

LA CUSTODIA IN CARCERE - Il gip Moneti ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per Pirrone al termine dell'interrogatorio di garanzia.

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