Se vicino alle slot arriva un nuovo bancomat, va chiusa la sala

Sentenza del Tar sul caso di un calenzanese che si era opposto perché preesistente

Un ‘distanziometro’ retroattivo. È destinata a far discutere una sentenza del Tar Toscana secondo cui la distanza minima delle sale da giochi dai luoghi sensibili non debba essere applicata solo alle nuove aperture ma anche alle attività già autorizzate che, successivamente, vengano a trovarsi vicine a scuole, chiese e altre strutture citate nella legge regionale del 2013 contro la ludopatia. Il caso è stato innescato dal ricorso di un operatore di Calenzano cui il Comune aveva intimato la chiusura per l’eccessiva vicinanza di un bancomat, uno dei punti off-limits indicati dalla legge ma anche dal regolamento del gioco lecito approvato nel dicembre scorso dal consiglio comunale calenzanese. In particolare i giudici del Tar hanno respinto l’argomentazione dell’operatore secondo cui il bancomat era stato installato in un periodo successivo all’apertura della sala: "Deve ritenersi – scrive infatti il Tar– che il legislatore regionale abbia inteso applicare il divieto non solo alle nuove aperture di tale tipologia di esercizi a distanza inferiore di 500 metri rispetto a elementi sensibili, ma anche al mantenimento in essere degli esercizi che pur legittimamente aperti, nel corso del tempo pongano in essere violazioni", Nel caso della sala giochi calenzanese il bancomat si trovava fuori dal locale ed era allacciato ad una presa di corrente posta nel locale offrendo "agli avventori un’immediata disponibilità di denaro contante, in piena violazione della normativa".

S.N.

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