Se il degrado alimenta il degrado

Stefano Cecchi

Quando hanno visto arrivare quella Panda anche i vigili sono rimasti perplessi: " Ma davvero sta passando sul Ponte Vecchio?". Fermare il conducente ed elevargli una multa salata (500 euro) è stato dunque del tutto naturale. Lui, il turista californiano protagonista del gesto, per giustificarsi ai vigili ha detto di non essersi accorto di dove fosse, e magari è vero.

Eppure a me quell’auto che marciava in spregio a tutti i divieti ha ricordato la cosiddetta "teoria del finestrino rotto", elaborata dai ricercatori dell’università di Stanford. Costoro condussero infatti un particolare esperimento di psicologia sociale, lasciando due auto identiche in due luoghi diversi: una nel quartiere degradato del Bronx a New York, l’altra a Palo Alto, presidio ricchissimo della California. Ebbene: la prima dopo pochi giorni fu vandalizzata, sparirono le ruote, il cruscotto, i sedili. La seconda, invece per settimane restò intatta. Uno potrebbe attribuire il fenomeno alla criminalità presente nel Bronx. Invece i ricercatori proseguirono l’esperimento rompendo loro stessi un finestrino alla vettura parcheggiata a Palo Alto.

Ebbene: in pochi giorni anche questa venne vandalizzata, subendo alla fine lo stesso trattamento riservato a quella lasciata nel Bronx. E dimostrando efficacemente come sia il degrado ad alimentare il degrado. Ecco: magari sbaglio ma ho come l’idea che se l’auto del turista americano è transitata su Ponte Vecchio è anche un po’ colpa nostra che a Firenze (e più in generale in Italia), da tempo abbiamo rotto i finestrini della piccola legalità, facendo sì che chi arriva nel nostro Paese non respiri quel rigore sulle regole pubbliche che si percepisce altrove e dunque sia quasi portato a "rompere" altre cose.

Per questo credo che volere bene a Firenze sia anche correggersi sulle piccole manchevolezze quotidiane, dal parcheggio fantasioso all’anarchia delle file fino al lassismo sull’abusivismo tout court. Avere un rispetto più profondo delle regole del vivere comune. Credo che se ciò avvenisse, non avremmo più auto sul Ponte Vecchio e nemmeno i mille comportamenti degradanti che spesso contraddistinguono la presenza degli stranieri in città. O se questi continuassero lo stesso, almeno non ci sorrideremmo più come alla fine abbiamo fatto per l’auto su Ponte Vecchio.

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