Se gli studenti preferiscono ancora la Dad

Duccio Moschella

Quasi tutti non vedevano l’ora che l’incubo della Didattica a distanza svanisse all’alba della pandemia sconfitta. Dalle elementari alle superiori il ritorno in classe è stato salutato con gioia, se non addirittura con manifestazioni di giubilo vere e proprie. Non è stato proprio così all’università, tanto che un gruppo di studenti ha scritto alla rettrice Petrucci per mantenere attive le lezioni in remoto. La motivazione della richiesta è razionale (Firenze è troppo cara, soprattutto per gli alloggi, quindi meglio frequentare da casa propria), ma non tiene conto di un aspetto fondamentale: a livello di qualità dell’istruzione seguire i docenti su un computer invece che in aula non è proprio la stessa cosa.

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