Scuole: "Settimana corta per risparmiare energia, ma no alla Dad di sabato"

La settimana lunga resiste soprattutto ai licei. Pollice verso per la didattica a distanza. "Ha già fatto troppi danni"

Studenti in una foto d'archivio

Studenti in una foto d'archivio

Firenze, 30 agosto 2022 - “Settimana corta? Potrebbe essere un problema ai licei, ma negli altri indirizzi è già una realtà da tempo. Non parliamo invece di Dad di sabato: la didattica a distanza non è scuola ed ha ampiamente dimostrato tutti i suoi limiti”. Ribattono così i presidi fiorentini alle ipotesi che si fanno strada per risparmiare sulle bollette.

"Chiudiamo le scuole di sabato e facciamo piu' ore di lezione negli altri giorni in modo da risparmiare circa 1/6 sulle bollette". E' la proposta che Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi, ha rilanciato anche oggi. In subordine, il leader dell'associazione presidi pensa a "lezioni a distanza" il sabato: “Un conto e' stare mesi in dad - dice, - un conto un giorno solo a settimana". Giannelli ricorda che la settimana corta riguarda già il 50% delle scuole, e che quindi "si tratterebbe di vedere a quanto ammonterebbe il risparmio”.

Effettivamente, a Firenze la stragrande maggioranza degli istituti chiude il sabato da diversi anni. Nei comprensivi la settimana corta è in vigore da parecchio tempo. “Sono alcuni licei ad aver lezione anche di sabato - osserva Gianni Camici, presidente dell’Anp fiorentina -. Sono considerate scuole più impegnative, in cui il carico di compiti pomeridiano è maggiore. C’è poi chi sostiene che l’apprendimento maggiormente diluito sia più efficace. Non ci sono però studi specifici in tal senso”. Nella sua scuola, l’Iis Cellini-Tornabuoni, “la settimana corta mette d’accordo tutti. Sostanzialmente funziona bene sia dal punto di vista organizzativo che didattico. Dad il sabato? Proposta invece da bocciare. La scuola si fa in presenza. Dispiace che la scuola venga perlopiù considerata come un costo ed un problema. Sarebbe meglio pensare a costruire edifici energicamente sostenibili….”. Anche all’Iis Sassetti-Peruzzi i ragazzi sono liberi il sabato e la domenica. “Mi pare invece contraddittorio dire sì alla Dad per risparmiare energia e negarla a chi, per vari problemi, non può essere in presenza - osserva il dirigente, Osvaldo Di Cuffa -. Noi, valutando caso per caso, daremo la possibilità di far la Did a chi, per esempio, si trova a casa con una gamba rotta”. “La settimana corta funziona - non ha dubbi Ludovico Arte dell’Itt Marco Polo -. Dico invece assolutamente no alla Dad, che è la negazione della scuola”.

Secondo Francesca Lascialfari, che guida il Saffi, “la didattica su sei giorni verrebbe maggiormente incontro ai tempi di apprendimento, ma noi dopo aver fatto una consultazione tra alunni e personale abbiamo da anni optato per la settimana corta, anche perchè eravamo in difficoltà col personale Ata. In linea generale, se la situazione richiederà un ennesimo sforzo aggiuntivo alle scuole ci adegueremo, come sempre. Bisogna bilanciare le esigenze”.