Scuola, ripartenza fra mille incognite. E c’è chi entrerà alle 14 e uscirà dopo le 18

Da domani di nuovo in aula 21mila studenti delle superiori, ecco come si sono organizzati gli istituti della nostra città. Preoccupa il sistema del trasporto pubblico, manifestazione davanti alla prefettura del comitato ‘Priorità alla scuola’

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Domani si torna sui banchi di scuola. Metà degli studenti fiorentini delle scuole superiori – circa 21mila, quindi – rientrano in classe in presenza, con ingressi scaglionati. Mentre 14 regioni hanno rinviato la ripresa delle lezioni, comprese le vicine Emilia Romagna e Umbria, dove slittano al 25 gennaio, la Toscana ci prova. A Firenze tutte le scuole sono pronte, assicurano i presidi. Lo erano a settembre e lo sono adesso. Anche il piano per i trasporti è pronto e domani si saprà se funziona. Gli istituti hanno scaglionato gli orari, ma non troppo.

Gli istituti tecnici sono quelli in cui si prevedono anche ingressi a tarda mattinata e nel pomeriggio, ma, spiega Marco Paterni, dirigente scolastico dell’istituto tecnico Leonardo da Vinci di via del Terzolle, "lo svolgimento di alcune lezioni pomeridiane di laboratorio è da noi storico, non c’è nessuna novità". I 1.991 studenti entreranno alle 8, alle 8.55, alle 9.50 e alle 14.25, mentre l’ultima uscita da scuola è fissata alle 18.05. Anche all’istituto professionale statale Saffi di via del Mezzetta, che conta quasi 700 studenti, si entra a orario cadenzato alle 8.10, 9.10, 10.10, 12.10, 13.10, 14.10, con uscita fino alle 17.10. Ma anche in questo caso, afferma la dirigente scolastica, Francesca Lascialfari, "non ci sono grandi stravolgimenti rispetto agli altri anni".

"Le classi che fanno il pomeriggio da sempre entrano in tarda mattinata. Certo, quest’anno abbiamo fatto più attenzione agli orari, abbiamo suddiviso le classi in due laboratori e abbiamo evitato che, come prima accadeva, i ragazzi stessero anche otto ore a scuola". In quanto al rientro in classe, i presidi sono favorevoli.

"La scuola si fa in presenza, lo diciamo da sempre – sottolinea Lascialfari - e noi siamo pronti. Le valutazioni che hanno fatto le istituzioni sui trasporti e sui contagi fanno ritenere che il 50 per cento degli studenti possa rientrare a scuola e noi non aspettiamo altro". Il timore che però lunedì il sistema dei trasporti possa non reggere è alto. E alta è la preoccupazione che gli studenti debbano di nuovo abbandonare le classi e tornare alla dad al 100 per cento. In tutte le circolari pubblicate sui siti degli istituti scolastici si specifica che l’orario è valido solo per la prossima settimana. Poi non si sa come andranno le cose. Si attende un nuovo Dpcm che regoli l’Italia, e anche la scuola, fino al 31 gennaio, e nel frattempo si assiste alla crisi di governo che aumenta l’incertezza. "Siamo ottimisti, ma fino a lunedì alle 8 non diciamo che è fatta perché il governo si può assumere la responsabilità di rimandare e sarebbe un disastro", commenta Costanza Margiotta, coordinatrice provinciale e toscana del comitato Priorità alla Scuola, che anche ieri ha organizzato lezioni in presenza davanti al liceo scientifico Castelnuovo di Firenze, oltre ad un ‘mail bombing al governatore toscano Eugenio Giani per chiedere di tenere fede alla riaperture delle scuole superiori.

Una mobilitazione che continua, anche domani, con un presidio, a partire dalle 14.30, davanti alla prefettura. "Sarà un presidio di solidarietà con le altre regioni, chiederemo un incontro al prefetto per monitorare che la sicurezza sia garantita, e per avere un tavolo sui trasporti", annuncia Margiotta, secondo cui "la pressione di Priorità alla Scuola in Toscana è stata forte, e ha consentito di ottenere qualche risultato in più".