Scuola Dad durante l’occupazione Sindacati critici, la preside li attacca

La dirigente pubblica una lettera di disapprovazione: "La mia decisione è adeguata alla situazione". Pronta la reazione. Gaudio (Cisl): "Non abbiamo bisogno del suo nulla osta per esprimere pareri"

L’occupazione è finita, la Dad anche, ma le polemiche non si placano. Continua infatti lo scontro fra i sindacati e la dirigente dell’Iis Alberti-Dante, Maria Rita Urciuoli, che ha fatto scattare la didattica a distanza come contromisura all’occupazione dell’istituto e che ieri ha scritto una lettera di "disapprovazione" verso i sindacati. Le occupazioni, nelle ultime settimane, hanno interessato molte scuole, dal Galileo al Michelangiolo, dal Rodolico al Machiavelli-Capponi, dall’artistico di Porta Romana al Marco Polo. La dirigente dell’Alberti-Dante però, ha optato per un provvedimento inedito, attivando la Dad e annunciando che chi non si fosse collegato sarebbe stato considerato assente. Immediate le contestazioni degli studenti, ma anche le lamentele di genitori e professori. Da qui l’intervento di Flc Cgil, Cisl Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams che hanno manifestato "stupore per la scelta di ripristinare la Dad per la succursale Magliabechi, occupata dagli studenti, con la motivazione di voler garantire il diritto allo studio. Troviamo singolare che alla dirigente scolastica sfugga che la DaD è stata istituita esclusivamente per l’emergenza pandemica e in nessuna norma attuale è prevista la possibilità di attivarla".

Per tutta risposta, ieri, la preside ha diramato una lettera, pubblicata anche sul sito dell’istituto. "La dirigente scolastica – si legge nel documento con tanto di protocollo - preso atto del comunicato stampa dei sindacati, manifesta la propria disapprovazione. Il ripristino della Dad è stato una misura adeguata alla situazione contingente, volta a garantire il contemporaneo l’esercizio del diritto allo studio e alla libera manifestazione del pensiero, garantendo agli studenti non occupanti di esercitare il proprio diritto alla frequentazione delle lezioni. Tale misura, applicata quattro giorni dopo l’inizio dell’occupazione, durata per soli 3 giorni, non ha, in alcun modo, pregiudicato l’instaurazione di un dialogo con gli occupanti, concretizzatosi in un secondo incontro alla presenza della Città Metropolitana con l’assessore Massimo Fratini. Questo incontro del 15 dicembre è terminato con la strutturazione di un piano organizzativo. Con il perfezionamento del piano, l’occupazione è cessata (ieri ndr), con il ripristino dell’attività didattica". "Non abbiamo bisogno dell’approvazione della preside per esprimere il nostro pensiero – commenta Claudio Gaudio, Cisl Scuola – e per ribadire che la Dad non può essere utilizzata, per pochi giorni o per molti. Per dialogare con gli studenti o, se lo si ritiene, per opporsi all’occupazione ci sono altri strumenti. La scuola è un’istituzione educativa deve essere la prima a rispettare le regole".

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