Scuola, caos Dad "Meglio la lezione sul marciapiede"

Flash mob davanti allo scientifico Castelnuovo. Cinque ragazzi e la prof studiano davanti al portone

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"Figlioli, mi ha fatto tanto piacere rivedervi. Far lezione dal vivo è tutta un’altra cosa". Si chiude con queste parole colme d’affetto la speciale lezione sull’energia termica tenuta ieri mattina dalla professoressa Maria Angela Vitali davanti al liceo scientifico Castelnuovo. Sul marciapiede, distanziati, ci sono 5 dei 21 alunni della quarta che hanno aderito con entusiasmo all’invito della docente. "Perchè non ci vediamo davanti al portone della scuola?", la proposta.

È nata così l’idea del flash mob, organizzato dal comitato ‘Priorità alla scuola’, per ribadire l’urgenza di riaprire le scuole. Gli studenti non fisicamente presenti seguono da casa, collegati via Meet. La docente, in piedi come i suoi alunni, tiene il tablet tra le mani. E che dispiacere quando, sul finire della lezione, la connessione cade. Un esempio tangibile dei numerosi problemi della didattica a distanza.

"Non vi dico la tristezza di insegnare in aule vuote, con le sedie accatastate", dice la docente. Che aggiunge: "Non ho fatto niente di eclatante. Ho solo portato all’aperto la mia normale lezione. Mi mancano i miei ragazzi. Mi manca il fatto di poterli vedere negli occhi, di rapportarmi in modo diretto con loro. Che rabbia pensare che tutto sia nato per via della carenza dei trasporti pubblici. Insomma, per mettere una toppa si è creata una voragine. Gli studenti stanno sicuramente pagando il prezzo più alto".

"Prof, anche a noi ha fatto tanto piacere rivederla": i sorrisi dei ragazzi si intravedono dalle mascherine. E c’è chi ha gli occhi lucidi: "Ci manca troppo la scuola. A casa soffriamo la solitudine". Emozionata una mamma, Samantha Mugnaioni: "Sia gli studenti che gli insegnanti fanno il possibile, ma i contenuti della Dad restano senza dubbio più poveri". Da questa settimana, sono a casa anche gli studenti di seconda e terza media e le difficoltà non mancano. Ecco che ad esempio alla Italo Calvino ieri l’altro niente Dad ("Stiamo facendo una serie di valutazioni riguardo ai ragazzi con disabilità. Ci siamo presi del tempo per contattare le famiglie", spiega il dirigente, Maurizio Gagliardi), mentre ieri via con tre moduli orari di 50 minuti l’uno. "Invece di sei ore da 60 minuti..", denuncia una mamma.

Al comprensivo Barsanti la scuola ha organizzato la Dad in modo da "offrire ai ragazzi lo stesso orario, ma per metà in modalità sincrona e per metà asincrona". In sostanza, spiega il preside Marco Menicatti, "le lezioni alternano collegamenti a momenti di disconnessione per far lavorare i ragazzi sugli argomenti assegnati". L’istituto sta poi "facendo un’attenta valutazione riguardo ai ragazzi che più soffrono la Dad e che rischiano la ‘sindrome della capanna’, dell’isolamento".

Per loro, c’è la possibilità di venire ogni tanto a scuola ed esser così seguiti dai docenti del potenziamento. "Diamo così un sostegno agli studenti che, per motivi psicologici, in Dad si perdono", aggiunge il preside. Spazio infine ad attività laboratoriali a scuola. A piccoli gruppi, i ragazzi seguono inglese o teatro. "Tutto in totale sicurezza - sottolinea ancora il preside Menicatti -. Facciamo il possibile perchè sappiamo quanto sia psicologicamente dannoso lasciare i ragazzini a casa senza far nulla dalla mattina alla sera".

Elettra Gullè

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