Bergamo, scontri tra tifosi della Fiorentina e polizia, "Feriti quindici agenti"

Il contatto più pesante è avvenuto prima dell'inizio della partita con l'Atalanta, semifinale di ritorno di Coppa Italia

Un momento degli scontri tra tifosi della Fiorentina e polizia

Un momento degli scontri tra tifosi della Fiorentina e polizia

Firenze, 26 aprile 2019 - Sono una quindicina, secondo fonti sindacali della polizia, gli agenti feriti durante gli scontri con i tifosi della Fiorentina. I contatti più pesanti sono avvenuti nel tardo pomeriggio di giovedì 25 aprile, un'ora o poco più prima della sfida con l'Atalanta allo stadio "Azzurri d'Italia" di Bergamo. Scontri che sono avvenuti all'entrata del parcheggio ospiti, quello dove i bus navetta lasciano i tifosi che poi entrano allo stadio.

In un video si vedono alcune decine di supporter che si scontrano proprio al cancello del parcheggio con le forze dell'ordine. Vengono lanciati alcuni bengala che colpiscono tra l'altro il bar-pizzeria che si trova proprio davanti a questo parcheggio. Gli scontri vanno avanti per oltre un minuto. I tifosi sono armati di aste di bandiera. 

Un trasferimento, quello dalla stazione allo stadio, che era stato piuttosto turbolento. Lungo il percorso, alcuni tifosi dell'Atalanta, come mostrano altri video, hanno cercato di venire in contatto con i tifosi viola  in via Giulio Cesare e sono stati respinti dalle forze dell'ordine. In quel frangente alcuni bus avevano giocoforza dovuto rallentare la loro corsa e dei tifosi viola hanno provato a scendere. Sono 36 i lacrimogeni sparati dalla polizia nelle cariche di alleggerimento. Altri momenti di tensione nel ritorno verso la stazione.

La situazione è tornata tranquilla dopo che gli autobus sono stati scortati in stazione per prendere il treno speciale del ritorno. Si attendono eventuali provvedimenti da Bergamo sui tifosi responsabili dei disordini. 

"Interferire nel business non si può - dice Walter Mazzetti, segretario Fsp Polizia di Stato - e non importa che a scontare la violenza di certi delinquenti siano solo e unicamente gli appartenenti alle Forze di Polizia. Che non si voglia porre seriamente un freno a questa follia è fin troppo chiaro. Ma allora non chiamiamolo calcio, chiamiamolo gioco al massacro”.    

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