Scatta lo stop ai vecchi diesel, è polemica Gli artigiani: "Giocano tutti a scaricabarile"

Da oggi entra il vigore il divieto di circolazione per gli Euro 3 e 4 in Ztl e nella fascia dei viali. Rinvio di 18 mesi solo per i residenti

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Scatta oggi lo stop ai veicoli più inquinanti all’interno della Ztl e nella fascia dei viali Gramsci e Matteotti (fino a piazza Beccaria), dove la centralina ha registrato gli sforamenti di biossido di azoto. E da oggi a mezzogiorno sul sito di Sas è possibile richiedere i contributi destinati all’acquisto di mezzi ecologici.

Una scadenza largamente annunciata e da tempo contestata. Palazzo Vecchio ha dato attuazione alle disposizioni regionali per il miglioramento della qualità nell’aria. A febbraio 2020 la Regione ha infatti siglato un accordo con il Ministero dell’Ambiente per la riduzione delle emissioni più inquinanti che prevede il divieto d’accesso e il transito alle auto e ai veicoli merci delle classi diesel Euro 3 ed Euro 4 compreso nell’area della Ztl e nell’area dei viali di circonvallazione tra viale Amendola-Giovine Italia e piazza della Libertà. In questa stessa area, del resto, era già vietato l’accesso ai veicoli diesel Euro 1 ed Euro 2 e ai mezzi a benzina Euro 1. Il divieto sarà in vigore dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30. Per venire incontro alle esigenze dei residenti per 18 mesi, (fino al 30 settembre 2022) saranno esonerate dal divieto le auto dei residenti in modo da garantire un tempo adeguato per l’accesso ai contributi e la sostituzione dei veicoli inquinanti. I divieti non si applicano anche ai veicoli condotti dagli over 70 e altre categorie specifiche.

"Per andare incontro alle tante imprese artigiane in difficoltà – hanno detto gli assessori alla Mobilità Stefano Giorgetti e all’Ambiente Cecilia Del Re – abbiamo fatto un tentativo avanzando alla Regione e al Ministero dell’Ambiente la richiesta di deroga di 18 mesi per le ditte artigiane, al pari di quella concessa ai residenti nella zona interdetta. Ad oggi non abbiamo ricevuto risposta alla istanza dal Ministero. La data di domani per l’entrata in vigore del blocco è prevista dall’accordo tra Ministero dell’Ambiente e Regione Toscana del febbraio 2020, adottato a seguito della procedura di infrazione comunitaria in cui si trova lo Stato Italiano che ha portato il Ministero a imporre alla Toscana e al Comune di Firenze le limitazioni".

Dalla Regione arriva intanto una risposta tecnica. Il ministero dell’ambiente non ha risposto alla richiesta della Toscana anche perché il nuovo ministro alla transizione ecologica, Cingolani, non avrebbe ancora messo mano al dossier relativo alle sanzioni milionarie dell’Unione europea. In più a Firenze i dati della centralina antismog di viale Gramsci continuano a essere negativi.

Contro l’intempestività del provvedimento in piena pandemia e conseguente emergenza economica sono sia Cna e che Confartigianato. "Un fallimento della politica locale – tuona il presidente di Cna Giacomo Cioni – con un rimpallo di competenze tra enti locali che assomiglia pericolosamente alla rodata ‘tecnica dello scaricabarile". Eppure Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte il rinvio lo hanno ottenuto eccome. Perché la Toscana no? E il segretario generale di Confartigianato Imprese Firenze, Jacopo Ferretti, aggiunge: "Un danno enorme, serviva una proroga, ma dalla Regione solo silenzio".

Il divieto però non riguarda i veicoli dei servizi pubblici e delle forze dell’ordine, Protezione civile ed emergenze sanitarie comprese, i veicoli con contrassegno invalidi. Ci sono poi alcune deroghe per il pronto intervento e per la manutenzione degli impianti elettrici, idraulici, termici e tecnologici.

Sono due, poi, i bandi pubblicati per i contributi entrambi consultabili sul sito del Comune di Firenze nella sezione “Servizi online, bandi a gare, consulta i bandi, contributi” e rimarranno validi fino al 30 giugno 2021 (salvo esaurimento anticipato delle risorse).

Pa.Fi.