Sara Scimmi, nuova svolta nel caso "Spunta un’auto mai identificata"

Lo studio legale Emme Team di Chicago (Usa) riferisce l’apertura di un nuovo fascicolo d’indagine. La 19enne morì nella notte del 9 settembre 2017 a Castelfiorentino: la lunga battaglia della famiglia

Sara Scimmi

Sara Scimmi, la ragazza di Castelfiorentino morta nel 2017.

di Carlo Baroni

"Prima o poi la verità salterà fuori, ho sempre avuto fiducia e continuo ad averne", dice Antonio Scimmi, il padre di Sara Scimmi, la 19enne che, nella notte del 9 settembre 2017, fu trovata senza vita in mezzo alla strada a Castelfiorentino. Un mezzo l’aveva travolta. Ma fin da subito non è tutto chiaro. "Voglio sapere cos’è successo – aggiunge il genitore – prima e dopo che il camion la investisse. Quella di mia figlia per ora è una morte senza colpevoli, il camionista è stato assolto e tanti dubbi non sono stati chiariti. Forse lo saranno stavolta".

Una vicenda, questa, già passata dall’aula penale di Firenze con un processo per omicidio stradale – a carico di un 50enne autotrasportatore di Santa Maria a Monte – finito con l’assoluzione in primo grado: assoluzione appellata dalla procura (che aveva chiesto la condanna a 5 anni) e tra qualche mese sarà celebrato il processo di secondo grado. Ma intanto sulla vicenda – a lungo ne ha parlato anche la trasmissione Chi l’ha visto? – si apprende, c’è una nuova svolta. Lo dichiara lo studio legale Emme Team di Chicago incaricato dalla famiglia della ragazza che sarà seguita dall’avvocato Antonio Guglielmelli di Napoli. Il team di avvocati – viene spiegato – ritiene di essere riuscito dopo un anno di lavoro a "presentare nuovi e concreti elementi, iniziando dall’identificazione di un’auto, ripresa dalle telecamere di sicurezza di una stazione di servizio, coinvolta nella morte di Sara, rimasta per anni impossibile da identificare". Lo studio Emme Team avrebbe – prosegue la nota –, tramite tecniche di restauro video, scoperto il modello del veicolo e ha fornito i dati in proprio possesso all’autorità giudiziaria. "Questo nuovo ed importante elemento, insieme con nuove prove ottenute grazie allo studio dei social network e di WhatsApp – prosegue la nota – potranno dare finalmente alla famiglia, l’occasione di portare a termine una lunga ed estenuante lotta per conoscere la verità". Infatti "la procura di Genova, su denuncia presentata dalla famiglia della vittima, ha aperto un fascicolo, a fronte delle nuove prove depositate, per omicidio volontario, oltre che per omissioni d’atti d’ufficio e per altri reati", ha annunciato lo studio legale. Sara Scimmi fu trovata morta lungo la strada 429 a Castelfiorentino. Aveva 19 anni ed aveva trascorso la serata in una discoteca.

Gli inquirenti individuarono un mezzo pesante, transitato in orari compatibili con lo svolgimento dei fatti e seguì, appunto, un processo in cui è stato assolto il conducente in primo grado. Ma in quei giorni la famiglia fece sapere di essersi rivolta allo studio di Chicago che ha analizzato e fatto restaurare i filmati in modo da capire se altri veicoli erano transitati in quel punto. Così è stata individuata l’auto che adesso fa riaprire il caso.

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