Santo Spirito, altro sfregio. Il priore: Nardella aiutaci

Nella notte della movida senza regole imbrattata ancora la basilica L’appello di Padre Giuseppe: "Chiesa monumento da tutela Unesco"

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di Rossella Conte

FIRENZE

Santo Spirito non trova pace. E’ un fazzoletto di stile anarchico diventato terreno di scontro tra balordi che hanno deciso di giocare la propria battaglia nientemeno che sulle scalinate di una delle Basiliche più belle della città. A distanza di due settimane, il sagrato della piazza simbolo dell’Oltrarno, è stato di nuovo vandalizzato. Nella notte tra mercoledì e giovedì, ignoti, hanno imbrattato la facciata laterale ma anche il portone che si affaccia alla rampa per disabili e le mura delle stradine limitrofe. Quando i monaci la mattina si sono svegliati non credevano ai propri occhi: la Basilica assomigliava a una lavagna scarabocchiata. Alcune scritte sono senza senso, in altre è chiaro l’attacco alle forze dell’ordine. "Comunità forte rendono obsoleta la polizia" si legge. Con un pennello carico di pittura bianca, è stata vandalizzata anche una delle porte secondarie ("Black lives matter" è una delle scritte) e il lato della Basilica che era stato ripulito solo da poco. "Espropriare la sanità privata" è lo slogan lasciato con lo stesso pennello. L’episodio è stato segnalato ai carabinieri. A distanza di due mesi dall’ennesimo atto vandalico alle fioriere, che poi sono state messe al sicuro all’interno del chiostro e a sole due settimane dai precedenti scarabocchi, ci risiamo. La bellissima Basilica, più volte ripulita dalle scritte selvagge dagli Angeli del Bello e dai volontari dell’Associazione via Maggio, è stata di nuovo offesa. Padre Giuseppe, il priore di Santo Spirito, è furibondo. Lui con i suoi fedeli e gli altri religiosi più volte ha lanciato l’sos e hanno chiesto aiuto.

"Chiedo al prefetto, al questore e al sindaco perché nessuno interviene. Che qualcuno venga a vedere cosa succede qui, dal pomeriggio all’alba. Una situazione che tutti noi denunciamo da mesi senza che sia mai cambiata una virgola" non usa giri di parole il priore. "Santo Spirito - prosegue - è un monumento e andrebbe tutelato. Perché viene permesso tutto questo? Ho scritto all’ufficio Unesco del Comune per chiedere un incontro e lanciare un ultimo appello. Non possiamo difenderci da soli. Sindaco, prefetto e questore devono darci delle risposte, a noi e a tutti i cittadini" . I monaci, tra l’altro, negli anni hanno provato attraverso varie iniziative e l’esperimento di coinvolgere giovani "evangelizzatori" per portare in piazza una movida diversa, ma è stato tutto inutile. Sempre il priore ha lanciato l’idea di proteggere la Basilica con una cancellata il cui progetto, che dovrà essere approvato dalla Soprintendenza, è in corso di definizione. Invece, la settimana scorsa, prima che i locali arruolassero gli steward di piazza, il rione ha lanciato una petizione sottoscritta, nel giro di un’ora, da 200 persone che chiedono maggiori controlli.

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