Santo Spirito, urla e minacce: "Morirete tutti". Si alza lo scontro con i residenti

Rumori, bivacchi e intimidazioni ai residenti che chiedevano di poter dormire. Tensione alle stelle, danneggiati anche alcuni portoni

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Firenze, 8 settembre 2020 - I residenti di Santo Spirito difficilmente dimenticheranno la notte tra sabato e domenica. L’orologio segna le 3.30 e sul sagrato della Basilica ci sono ancora centinaia di ragazzi. Nelle stradine tutt’intorno anche peggio. Le urla raggiungono le finestre, poi qualcuno si diverte a spaccare le bottiglie contro il marciapiedi. Un abitante si sveglia di soprassalto e chiede di farla finita. La reazione è violentissima. I folli di Santo Spirito rispondono alle proteste di chi vive e chiede solo di poter dormire alle quattro di mattina, con spallate ai portoni e minacce di morte. Eppure gli abitanti di via del Presto di San Martino si sono semplicemente affacciati chiedendo rispetto.

In cambio, come a sberleffo, sono iniziate a volare spallate e calci al portone come per buttarlo giù. «Ve la facciamo vedere noi». Solo quando gli inquilini hanno preso il telefono per chiamare i carabinieri i balordi si sono spostati. E pensare che solo pochi giorni prima, in via del Mazzetta sempre alle 3.30, sempre un gruppetto di ragazzi ha minacciato di morte una famiglia. «Morirete tutti, morirete tutti» urla un ragazzo mentre i suoi amici scrutano a una a una le finestre del palazzo, proprio a due passi dalla Basilica di Santo Spirito. Barcollano, non si reggono nemmeno in piedi. Prendono a calci il muro e senza mezzi termini, sempre rivolti verso i balconi di alcuni degli inquilini che si sono svegliati per via delle urla nel pieno della notte, diventano più violenti: «Tu, proprio tu che ti stai affacciando alla finestra. Chi ti credi essere tu? La regina di San Frediano? Andatevene a vivere in Romagna. Morirete tutti tanto prima o poi tutti dovremo morire».

Prendono a spallate il portone e poi si dileguano. «Abbiamo paura, la situazione degenera giorno dopo giorno. Non si tratta più solo di ragazzotti chiassosi ma di persone violente. Le uniche soluzioni sono la cancellata a protezione della Basilica e una denuncia penale contro chi dovrebbe garantire la nostra salute e non lo fa» si sfoga Camilla Speranza, una delle abitanti più agguerrite. Intanto, il coordinamento di Santo Spirito ha deciso di accettare l’invito a un incontro del sindaco Nardella per instaurare una relazione costruttiva con l’amministrazione per affrontare i problemi ampiamente documentati e descritti nell’esposto già presentato. «La piazza e il sagrato della Basilica di Santo Spirito - si legge nella lettera - sono terra di nessuno dove tutto è permesso, consumo di alcol e droga a cielo aperto, risse e provocazioni verbali, danni alle auto, per non parlare del continuo uso delle mura della chiesa patrimonio dell’Unesco come orinatoio nonostante sia stata data la possibilità di usare il bagno gratuitamente. Una situazione resa ancora più critica a causa dell’emergenza Covid e della risalita dei contagi: qui l’uso di mascherine e di distanziamento sociale è ovviamente bandito».

Rossella Conte 

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