Salvini alla conquista della Toscana "Anche qui c’è voglia di cambiamento"

Presenterà i candidati il 17 agosto alla Versiliana: "Una lista competitiva". Gli altri? "Un minestrone, auguri". Prioritario intervenire "su aeroporto e sanità". "Poi dobbiamo fare rigassificatori e termovalorizzatori"

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di Ilaria Ulivelli

E’ raggiante. Si vede che i sondaggi che danno per vincente la coalizione del centrodestra lo galvanizzano, ma fa il modesto: "Ricordiamoci che decidono gli italiani, piedi ben piantati a terra: non si festeggia prima del tempo". Arriva a Firenze, al quartier generale della Lega in viale Corsica con pancetta in lievitazione e camicia bianca. Stavolta niente magliette patriottiche. L’esaltazione si attenua al nome della Giorgia, locomotore della coalizione ma sua spina nel fianco. Sul testa a testa fra lui e lei dato da alcuni sondaggisti fa retromarcia. "Non guardo i sondaggi", aveva già detto riguardo alla Lega primo partito in Toscana. Però gongola.

Punta sui suoi cavalli di battaglia: lavoro ("Azzerare la Fornero per far uscire 50 e 60enni e far entrare i ventenni"), tasse ("Tutti ne parlano, noi lo abbiamo fatto e vogliamo andare avanti"), sicurezza ("Non solo nelle grandi città e nei centri come Firenze, ma anche nei piccoli centri e nelle periferie: contiamo di assumere 10mila poliziotti e mettere moltissime telecamere"), sbarchi ("Li ho bloccati e ho avuto un processo ma si può fare").

Arriva alla conquista della Toscana. Sin qui il centrodestra non ci ha mai veramente provato. Ma la voglia di essere il primo partito lo stuzzica. Granducato contendibile? "Sento tanta voglia di cambiamento, di partecipazione, anche in quelle terre che una volta la sinistra considerava cosa sua, ma non ci sono terre di qualcuno", dice il leader del Carroccio "e la voglia di cambiamento viene non solo dal mondo imprenditoriale ma anche da quelle categorie che la sinistra che una volta difendeva, come gli operai, i precari, gli ultimi, cassintegrati, esodati: a questi la Lega saprà dare risposta".

Chiede ai suoi di promettere poco, per mantenere tutto. Ormai la delusione degli elettori è scolpita nella pietra. E alle campagne elettorali dalle soluzioni miracolistiche per il Paese non crede più nessuno. Dice che la Lega è il partito dei sì: servono più reattori nucleari, più termovalorizzatori, più desalinizzatori, più rigassificatori. "Se vinciamo l’energia ce la produciamo da soli", dice.

"Legato a Firenze per 1001 motivi", e quell’uno è molto significativo: ha il nome di Francesca Verdini, la sua fidanzata.

"La Lega ha scelto Firenze per l’inizio di settembre: qui faremo una grande iniziativa nazionale per la riapertura delle scuole, invitando centinaia di studenti e di insegnanti, perché Firenze e la Toscana non sono di proprietà di un partito, di una bandiera o di un colore".

Invita tutti al voto. "Chi non vota aiuta il Pd, questo è poco ma sicuro". "E qui avremo liste competitive, validi candidati" che dovranno affrontare e risolvere nodi che sono diventati cappi. "Che si fa con l’aeroporto? E con la sanità? La Tirreno-Brennero?".

Chi sperava che il senatore arrivasse già con qualche indizio sulle candidature è rimasto deluso, i nomi che circolano per ora sono sempre gli stessi. "La scadenza è il 22 agosto, ma conto di arrivare alla Versiliana il 17 agosto con i compiti a casa già fatti". Rimarca che non farà vacanze, quelle che non faranno neppure tanti italiani per ragioni diverse dalle sue. E che marcherà stretta la nostra regione: "Sarò a Prato, Pisa, Arezzo".

Non vuol parlare di alleanze in casa d’altri ma poi si lascia andare. "Certo che se venisse fuori un minestrone Letta, Speranza, Di Maio, Carfagna, Gelmini, Renzi, Calenda e fuori usciti vari, auguri! Comunque ognuno sceglie quello che crede. La Lega ha una sua coerenza e una sua dignità; il centrodestra ha trovato una compattezza che non aveva da anni e ne sono felice".

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