S.Maria Novella come dormitorio. Allarme degrado

La basilica è diventata il riparo di alcuni senzatetto . Poche notti fa un falò ha lasciato i segni sul portone

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di Ludovica Criscitiello

Plastica fusa, rifiuti bruciati, bottiglie rotte e lattine accartocciate. Resti di un falò, insomma. È lo scenario che religiosi e passanti si sono trovati davanti alcuni giorni fa proprio davanti al portone principale della chiesa di Santa Maria Novella. La notte prima alcuni senzatetto avevano acceso un fuoco, bruciando avanzi di cibo e immondizia varia a pochissimi metri dalla porta centrale della chiesa. Si vedono ancora i resti bruciacchiati sul selciato e i marmi dell’ingresso anneriti. Il fatto è che non è la prima volta. Secondo alcune testimonianze, da molto tempo in piazza Santa Maria Novella alcune persone senza fissa dimora si "sistemano" per dormire la notte, scegliendo proprio la porta di ingresso, incastonata nella celebre facciata di Leon Battista Alberti.

Altre volte, sempre secondo alcuni passanti, si fermano a riposare nell’androne della Fratellanza Militare. "Io passo sempre qui la mattina mentre la sera faccio una passeggiata e a volte li ho visti con il fuoco acceso - racconta Alfredo Danti che vive in via Fonderia –. Bivaccano quasi sempre lì o al massimo si spostano ai piedi dell’obelisco. Conosco bene il problema perché nella strada dove vivo trovo sempre di tutto vicino al mio portone e ogni volta mi tocca chiamare quelli dell’Alia. Sono anni che questa storia va avanti". Filomena Tosto, insegnante di scuola elementare, attraversa spesso piazza Santa Maria Novella. "Del falò non sapevo nulla però sono anni che la mattina vedo rifiuti abbandonati davanti alla chiesa e spesso ci sono anche alcuni senzatetto". Anche Francesca Schettino che lavora allo Shake Café li vede spesso. "Non abbiamo mai avuto problemi di alcun tipo, anzi spesso la sera diamo loro il cibo che è avanzato così almeno non va sprecato". Lo stesso vale per Massimo Pasqualetti, titolare de "Il panino Santa Maria Novella". Sabato scorso, secondo alcune testimonianze, nel bel mezzo della messa un uomo è entrato in chiesa e si è gettato a terra, blaterando parole senza senso in francese. E poi ci sono altri due che ultimamente durante il giorno si siedono sotto l’obelisco. Un viavai di senzatetto e disperati, insomma. E chissà che qualcuno di questi ultimi non abbia acceso il fuoco per scaldarsi, con il rischio di danneggiare seriamente i marmi della chiesa...

Fatti che, a quanto pare secondo alcuni documenti conservati negli archivi di Santa Maria Novella, non sono affatto nuovi per i domenicani visto che nel 1920 l’allora priore si lamentava del fatto che alcuni ubriachi stazionavano continuamente davanti all’ingresso della chiesa, creando non pochi problemi alla quotidianità del convento. "Il problema c’è ed è evidente – fanno sapere dalla comunità di Santa Maria Novella -, tutte le mattine la nostra impresa di pulizie si ritrova a dover ripulire tutto quello che viene lasciato qui davanti. Noi ne stiamo discutendo e ci stiamo attivando per poter affrontare la questione nel miglior modo possibile. Non è solo un problema di ordine pubblico, ma anche sociale perché si tratta di persone che hanno dei disagi e bisognerebbe avviare un’azione strutturata, capire le dinamiche che ci sono dietro, facendo rete anche con il Comune e i servizi sociali, per far sì che non si mettano più in atto questi comportamenti".

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