Rsa, aumenti e ristori Sindacati e associazioni ci sono rimasti male "Sono cifre irrisorie"

Il Provveditore della Misericordia, d’Afflitto: "Meno del 2% per assistito". Per Anaste è un incremento minimo "tanto che in molte strutture. sarà ritoccata al rialzo la retta a carico delle famiglie degli ospiti"

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di Lisa Ciardi

Non si fermano le polemiche sugli aumenti decisi dalla Regione a favore delle Rsa. Incrementi scattati dopo mesi di braccio di ferro con le strutture, da tempo in crisi per i costi generati dalla pandemia e per i generali rincari. Peccato che la cifra stabilita, ovvero 0,68 centesimi in più al giorno di quota sanitaria (che passa dai 53,32 a 54 euro) per ogni degente non autosufficiente, sia ritenuta irrisoria dalle strutture. Così come i 2,5 euro di ristori (sempre al giorno, ma solo per sei mesi) per i maggiori costi del Covid. "Dopo 10 anni di tariffe ferme – ha commentato il provveditore della Misericordia di Firenze, Nicolò d’Afflitto - con un’inflazione al 7% e con tutti i rincari degli ultimi mesi, la Regione ci concede un aumento di 2,5 euro sulla tariffa giornaliera a persona. Questa cifra corrisponde a meno del 2% della spesa effettiva per ogni assistito e per giunta sarà solo per 6 mesi. Purtroppo, ancora una volta, ci sembra che il problema non venga affrontato in modo concreto. Nei prossimi anni la popolazione anziana continuerà a crescere e senza una strategia di medio e lungo periodo non saremo in grado di dare risposte".

Diverse Rsa, da parte loro, hanno fatto sapere che, in assenza di correttivi, dovranno far scattare l’aumento delle rette a carico delle famiglie. Anzi, c’è chi lo ha già fatto. "Un incremento dell’1,2% sulla quota sociale dopo undici anni di attesa è assurdo – dichiara Paolo Moneti, presidente regionale di Anaste (Associazione nazionale strutture territoriali e per la terza età) -. Ci sono strutture che, dal 1° gennaio, hanno fatto scattare gli aumenti per le famiglie, altre che lo faranno da febbraio e altre ancora a marzo. Anche l’entità è diversificata, perché la quota sociale varia da una zona all’altra: dai 42 euro della Valdichiana ai 60 di alcune zone di Firenze. Mediamente registreremo un +1015% e sicuramente tanti anziani torneranno a casa".

Dura anche la reazione dei sindacati. "Esprimiamo forte preoccupazione per gli annunci dei gestori delle Rsa di prossimi aumenti delle rette a carico di ospiti e famiglie – hanno commentato Giancarla Casini (Cgil Firenze), Mario Batistini (segretario generale Spi Cgil Firenze), Jacopo Geirola (Fp Cgil Firenze) -. Siamo consapevoli che queste strutture vivono momenti difficili, per l’aumento dei costi energetici e dell’inflazione, ma non è accettabile che ricadano sugli utenti. È necessario un confronto approfondito fra tutti i soggetti, anche in comparazione con Regioni vicine". Intanto, martedì prossimo è stato fissato un incontro fra i rappresentanti delle Rsa e l’assessore di Palazzo Vecchio Sara Funaro per affrontare la situazione cittadina.

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