Forteto, Fiesoli di nuovo in aula a novembre. Indignazione per la scarcerazione / VOTA

Il processo riguarda un solo capo di imputazione. Fiesoli è stato condannato in tutto a 15 anni e dieci mesi di reclusione

Rodolfo Fiesoli

Rodolfo Fiesoli

Firenze, 9 luglio 2018 - Rodolfo Fiesoli sarà nuovamente processato per un reato legato agli orrori degli abusi sessuali commessi al Forteto. E' stata fissata l'udienza per il 16 novembre davanti alla terza sezione penale della Corte di Appello di Firenze per la celebrazione del nuovo giudizio in sede di rinvio.

 

Lo rende noto il presidente della Corte di Appello di Firenze, Margherita Cassano, "all'esito del deposito da parte della Corte di Cassazione delle motivazioni della sentenza che ha disposto l'annullamento con rinvio, limitatamente a un solo capo di imputazione e alla conseguente rideterminazione della pena, della decisione di appello nei confronti di Fiesoli". Per gli altri casi il ricorso presentato dagli avvocati dell'ex capo della comunità è stato rigettato dalla Cassazione.

Rodolfo Fiesoli, 77 anni, fondatore della comunità 'Il Forteto', al centro di varie inchieste per maltrattamenti e violenza sessuale, è stato scarcerato domenica a seguito di una decisione della Cassazione del 5 luglio scorso, dopo un ricorso presentato dal suo difensore, l'avvocato Lorenzo Zilletti. Fiesoli è stato condannato fin qui complessivamente a 15 anni e dieci mesi di reclusione per gli abusi sessuali del Forteto

La Città Metropolitana di Firenze, parte civile nel processo contro Rodolfo Fiesoli, «farà tutto ciò che è in suo potere perché sia confermata la pena stabilita per il fondatore del Forteto». Lo dice il sindaco di Firenze Dario Nardella spiegando che, «dopo la sentenza della Corte di Cassazione» che ha scarcerato Fiesoli, è ancora più determinato «nel seguire lo sviluppo del procedimento, a partire dal rinvio in Corte d'appello, dove faremo tutto quello che è in nostro potere perché venga confermata in via definitiva la pena stabilita per il fondatore del Forteto. La nostra comunità vuole e merita giustizia fino in fondo».

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